Prisco Bagni, Benedetto Gennari e la Bottega del Guercino, Ed. Nuova Alfa, 1986

Prisco Bagni, Benedetto Gennari e la Bottega del Guercino, Ed. Nuova Alfa, 1986

72,00 [69,23 + I.V.A.]

In stock

72,00 [69,23 + I.V.A.]

Dopo averci offerto una documentazione così vasta della carriera di Benedetto, Prisco Bagni ci dà informazioni di pregio in merito all’opera di Lorenzo, Bartolomeo e Ercole Gennari

Availability: Disponibile Categorie: ,

Descrizione

Edizione Nuova Alfa, Bologna, 1986 Illustrazioni Fotografie in B/N e a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 355
Dimensioni 22 x 30 x 3 cm. Peso 1,84 kg.
Descrizione

U

n’abitudine che sì è protratta sin troppo a lungo è stata quella di attribuire a generici «Gennari» molti dipinti che chiaramente, pur essendo guerniceschi, non si potevano considerare originali del maestro. Ma essendoci un grande numero di artisti che portano questo nome è arrivato il momento di cercare di chiarire, nel modo più completo possibile, i loro contributi individuali nel campo dell’arte. E questo compito è stato finalmente risolto ammirevolmente con la presente pubblicazione.

Innanzitutto bisogna però tener presente che esiste un’eccezione. Si tratta del primo maestro del giovanissimo Guercino, Benedetto Gennari seniore, di cui non ci è pervenuta nessuna opera documentata. Poiché egli mori nel 1610 (quando il Guercino aveva solo diciannove anni), è lecito supporre che i suoi dipinti avrebbero dovuto essere nello stile di un manierista minore, possibilmente non dissimili da quelli del fratello Giovanni Battista Gennari, del quale due opere datate 1607 e 1608 sono già state rese note da Prisco Bagni.

Della famiglia Gennari restano tre pittori più o meno della stessa generazione del Guercino (Lorenzo, Bartolomeo e Ercole) ed altri due che essendo suoi nipoti, appartengono alla generazione successiva (Benedetto il giovane e Cesare). Due della prima generazione (Lorenzo e Ercole) non hanno un sufficiente carattere per essere considerati artisti indipendenti, essendo stati per lo più impiegati in varie attività nella bottega del Guercino. Lorenzo viene ricordato come assistente nelle decorazioni di Casa Pannini (1615-1617) a Cento, argomento di una precedente pubblicazione del nostro autore.

Inoltre fu in parte un copista del Guercino, funzione che fu ampiamente espletata dal cugino Ercole; ma come testimoniano certi dipinti di quest’ultimo, identificati da Prisco Bagni, le sue limitate capacità diventano evidenti quando egli deve creare le proprie invenzioni. Suo fratello Bartolomeo invece ebbe maggiore personalità e fu in grado di eseguire opere indipendenti di qualità migliore di quelle di Ercole.

Contrariamente ai tre pittori menzionati, la generazione più giovane, rappresentata da Benedetto e Cesare (figli di Ercole e Lucia, sorella del Guercino) ebbe una carriera che si sviluppò per molto tempo dopo la morte dello zio. Questo si verificò in modo particolare per Benedetto che – sorprendentemente – passò non meno di quattordici anni in Inghilterra, lavorando per la corte degli Stuart e per l’aristocrazia britannica di quel tempo. Dopo aver lasciato Londra, quando Giacomo II fu detronizzato nel 1688 da Guglielmo d’Orange, e dopo aver passato alcuni anni in Francia alla corte del re in esilio, egli ritornò a Bologna dove mori nel 1715.

Il principale scopo della pubblicazione di Prisco Bagni è descrivere la lunga carriera di Benedetto la cui opera è straordinariamente ben documentata dal 1672 (quando lasciò l’Italia) sino alla fine della sua attività. Esiste infatti una lista di dipinti, con particolareggiate descrizioni, nella calligrafia autentica dello stesso pittore, insieme ad una aggiunta autografa di suo nipote Gianfrancesco, che si riferisce alle pitture eseguite dopo il suo ritorno a Bologna nel 1692; quest’ultime note sono particolarmente istruttive perché contengono le date esatte dell’esecuzione dei dipinti.

Il nostro autore non solo pubblica i documenti per esteso, ma è riuscito, in un breve periodo di tempo, ad identificare un considerevole numero di dipinti elencati, fornendoci, al tempo stesso, le relative riproduzioni. Per il lungo periodo che Benedetto trascorse in Inghilterra il problema che si era presentato era di identificare i nomi (che l’artista aveva scritto come si pronunciavano) dei suoi mecenati e personaggi ritratti. Questa difficoltà è stata brillantemente risolta e, molte testimonianze sinora sconosciute, della sua attività in Inghilterra, sono state cosi portate a nostra conoscenza.

Dopo averci offerto una documentazione così vasta della carriera di Benedetto, Prisco Bagni ci dà informazioni di gran pregio in merito all’opera di Lorenzo, Bartolomeo e Ercole (menzionati sopra) alle quali egli ha aggiunto quelle relative a Cesare, nipote del Guercino e fratello minore di Benedetto, morto molto tempo prima del fratello (1686) e che pare essere stato il pittore migliore della famiglia Gennari.

A queste egli ha aggiunto quel poco che si conosce dell’opera del fratello minore del Guercino stesso, il pittore di nature morte Paolo Antonio Barbieri. Oltre a ciò ha aggiunto anche notizie su due artisti che erano vicini all’attività della bottega del Guercino: Benedetto Zallone che era familiare all’opera del maestro prima della partenza di quest’ultimo per Roma nel 1621; e Matteo Loves, uno straniero (probabilmente di estrazione inglese come riferiscono le fonti settecentesche), che potrebbe aver conosciuto il Guercino a Roma fra il 1621 e il 1623 e di cui è documentata la presenza nel 1625 in Cento dove risulta essere ben conosciuto dal maestro.

Questo nuovo lavoro di Prisco Bagni sarà, ne sono convinto, di grandissimo interesse per gli storici dell’arte che potranno disporre di un esauriente e ben documentato resoconto su ciò che oggigiorno può essere scoperto nell’ entourage artistico di un grande maestro. Il lavoro svolto con grande passione è stato portato a termine con tenacità, precisione esemplare ed acume pratico da Prisco Bagni. Tutti coloro che si interessano all’opera del Guercino avranno motivo di essergli grati per ciò che ha compiuto.

[Denis Mahon]

Note bibliografiche

Pubblicazione Nuova Alfa come strenna bancaria della Cassa di Risparmio di Cento del 1985, di grande formato; a copertina rigida in tela beige con titolazioni in nero al dorso; rilegata a filo; arricchita da fotografie in B/N e a colori; dotata di sovracoperta lucida fotografica a colori; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura, con layout del testo su tre colonne.

Introduzione di Sir Denis Mahon [1910-2011].

Stato di conservazione

Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte e con pochi segni del tempo; sovracoperta ottimamente conservata, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste ancora luminose; ingiallimento delle pagine ridottissimo, e nella norma per l’età ed il materiale]

Informazioni aggiuntive

Peso 1,84 kg
Dimensioni 22 × 30 × 3 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Bologna

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

Formato

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition n/a
Notes Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte e con pochi segni del tempo; sovracoperta ottimamente conservata, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste ancora luminose; ingiallimento delle pagine ridottissimo, e nella norma per l'età ed il materiale.

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.


Recensisci per primo “Prisco Bagni, Benedetto Gennari e la Bottega del Guercino, Ed. Nuova Alfa, 1986”