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San Marino. Terra italiana, suolo straniero…

Si sa, in Italia è tutto un po’ anomalo rispetto ad altri paesi europei, e forse anche per queste sue peculiarità lo stile italiano è famoso, e inconfondibile, in tutto il mondo.

Tra le sue peculiarità, all’interno della penisola italica, la presenza di due microstati: la Serenissima Repubblica di San Marino, o più semplicemente San Marino, e lo Stato della Città del Vaticano (il più piccolo Stato indipendente del mondo in termini sia di popolazione, 994 abitanti, sia di estensione territoriale, 0,44 km²)…

Pianta della Città di San MarinoInvece la Repubblica di San Marino pur essendo uno degli stati meno popolosi di quelli facenti parte del Consiglio d’Europa può vantare di essere la più piccola e la più antica repubblica del mondo. La tradizione fa risalire la sua fondazione al 3 settembre 301 d.C., quando Santo Marino, un tagliapietre dalmata dell’isola di Arbe fuggito dalle persecuzioni contro i cristiani dell’imperatore romano Diocleziano, stabilì una piccola comunità cristiana sul Monte Titano, il più alto dei sette colli su cui sorge la Repubblica. La proprietaria della zona, una ricca donna di Rimini donò il territorio del Monte Titano alla piccola comunità, che lo chiamò a memoria del fondatore “Terra di San Marino” il quale, prima di morire, avrebbe secondo la leggenda pronunziato ai suoi seguaci la seguente frase:

«Relinquo vos liberos ab utroque homine» [Vi lascio liberi da ambedue gli uomini]

Ovvero, liberi dall’Imperatore e dal Papa, sovrano dell’Impero l’uno, l’altro dello Stato Pontificio.

Parole che sono il fondamento dell’indipendenza della Repubblica come testimoniato da un documento di un processo per la mancata riscossione dei tributi tenutosi nel 1296 (circa mille anni dopo la morte del Santo) presso il convento di Valle Sant’Anastasio:

«Non pagano perché non hanno mai pagato. È stato il loro Santo a lasciarli liberi»
«Nemini teneri» [Non dipendere da nessuno]

In questo documento ritrovato a Sant’Igne (vicinissimo a San Leo) presso un convento francescano di Frati Minori, si attesta che San Marino è alla stregua di San Leo, Talamello e Maiolo, con la differenza che però nelle ultime tre località comanda un signore che postula l’esenzione dai tributi come privilegio, mentre a San Marino invece è la comunità a rivendicare l’esenzione come un diritto; diritto che viene dal comandamento di San Marino.

Nonostante i contrasti con i Malatesta, San Marino definisce i suoi confini nel 406, per non mutarli più. L’amministrazione della Repubblica è composta da nove “Castelli”. Il termine “Castello”, in origine, etichettava i “Castra Subdita”, quattro ex castelli malatestiani (Fiorentino, Montegiardino, Faetano e Serravalle), entrati a far parte del territorio sammarinese del 1463 e da allora “soggetti” alle leggi della Repubblica e governati da un “Capitano” eletto dal Consiglio Grande e Generale. Poi il termine è stato esteso alle altre località esistenti sul Titano, coincidenti, in genere, con le parrocchie., corrispettivi dei comuni italiani. In ordine demografico: Città di San Marino, Serravalle, Borgio Maggiore, Domagnano, Fiorentino, Acquaviva, Faetano, Chiesanuova, Montegiardino.

La città di San Marino, capitale dell’omonima Repubblica, è un bellissimo esempio di architettura medioevale racchiuso nelle mura quattrocentesche e arroccata sul monte Titano, che si leva tra le valli della Marecchia e del Conca in un acuta cresta culminante a 749 m. Offre atmosfere antiche e scorci suggestivi sui borghi arroccati dell’appennino e sulla riviera romagnola.

Il borgo antico (vedi mappa), caratterizzato da semplice case di pietra, da giardini pensili, da orti, da vie e da scalette ripide, alcune scavate nella roccia, da piazze irregolari, gravita attorno al Palazzo Pubblico o Palazzo del Governo (1894), in stile medievale, sede delle principali istituzioni delle Repubblica, nella piazza della Libertà, e alla Basilica di San Marino4 (1826-1838), sulla cui facciata:

«Divo Marino patrono et libertatis auctori Sen. P.Q.»
[Al Divino Marino, patrono e portatore di libertà Il Senato e il popolo]

Il centro storico della città, e i suoi patrimoni, sono protetti dalle tre torri, la più imponente è la Rocca (o Guaita), in ardita posizione sulla ruppe a picco, circondata da doppia cerniera muraria, dove la torre fu ricostruita nel XVI secolo. Al suo interno vi sono le carceri e dalla cima della torre si può ammirare l’intero paesaggio appenninico che si sommerge nel mare adriatico. Scendendo lungo la cortina merlata si raggiungono le mura della Fratta e, il punto più alto della Repubblica, la seconda torre duecentesca, detta la Cesta, che al suo interno ospita il curioso museo delle Armi antiche. La terza torre, dei primi dei duecento, è quella del Montale che si erge isolata sull’estremità del monte, la si raggiunge tramite il sentiero nel parco naturale, ma è chiusa e non visitabile.

Sempre un villaggio, sempre una campagna
mi ride al cuore (o piange), Severino:
il paese ove, andando, ci accompagna
l’azzurra vision di San Marino:

[…]

Da’ borghi sparsi le campane in tanto
si rincorron coi lor gridi argentini:
chiamano al rezzo, alla quiete, al santo
desco fiorito d’occhi di bambini.

Già m’accoglieva in quelle ore bruciate
sotto ombrello di trine una mimosa,
che fioria la mia casa ai dì d’estate
co’ suoi pennacchi di color di rosa;

 s’abbracciava per lo sgretolato
muro un folto rosaio a un gelsomino;
guardava il tutto un pioppo alto e slanciato,
chiassoso a giorni come un biricchino.

[…]

Romagna solatia, dolce paese,
cui regnarono Guidi e Malatesta;
cui tenne pure il Passator cortese,
re della strada, re della foresta.

Giovanni Pascoli, Romagna

 

Bibliografia

  • Touring Club Italia, Guida d’Italia – Emilia Romagna, Mondadori, Milano, 2007
  • Touring Club Italia, Intinerari d’Italia – Emilia Romagna, Marche, supplemento a Famiglia Cristiana, Milano, 2001
  • Wikipedia
  • SanMarinoSite.com
  • Foto di Tommaso Trombetta

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