Alfredo Buccaro (a cura di), Le città nella storia d’Italia: Potenza, Ed. Laterza, 1997

Alfredo Buccaro (a cura di), Le città nella storia d’Italia: Potenza, Ed. Laterza, 1997

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Affrontare la vicenda storico-urbanistica di Potenza si è dimostrato operazione non facile, e forse mai tentata ad ampio spettro, come si richiedeva una città di antica origine…

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Descrizione

Edizione Laterza, Bari, 1997 Illustrazioni Fotografie e disegni in B/N f.t.
Collana Grandi opere / Le città nella storia d’Italia Presentazione Cosimo Damiano Fonseca
N. Volumi 1 N. Pagine 186
Dimensioni 24 x 23,7 x 1,1 cm. Peso 0,78 kg.
Descrizione

A

ffrontare una ricerca concernente la vicenda storico-urbanistica di Potenza si è dimostrato, sin da principio, operazione non facile, e forse proprio per questo mai tentata ad ampio spettro, come invece si richiedeva per una città di antica origine, capoluogo di regione; ciò ha favorito l’attribuzione a quest’ultima di un’«etichetta» unicamente fondata sulla constatazione degli scempi edilizi perpetrati nella seconda metà di questo secolo: di Potenza, infatti, siamo da tempo abituati a sentir parlare come di una città «brutta», «cementificata» o, nel migliore dei casi, «falsamente ricostruita», con riferimento ai disinvolti interventi eseguiti, specie all’indomani del terremoto del 1980, sui manufatti del centro storico.

E così nessuno ha mai sospettato che, attraverso un più attento esame del nucleo originario della città, condotto con gli strumenti offerti dallo studio delle fonti edite, da quello del cospicuo repertorio documentario ancora sconosciuto e dalla cartografia storica, fosse possibile ricostruire lo sviluppo urbano potentino dall’età antica a quella contemporanea, e prendere finalmente le distanze da un’ormai datata saggistica che ha impedito, proprio per la mancanza di scientificità, il necessario riscontro della storia urbana e sociale nell’identità cittadina e, quindi, nelle scelte politiche ed urbanistiche degli ultimi decenni.

Su Potenza, infatti, si conoscono soltanto studi frammentari, non basati – tranne poche eccezioni, come le opere di Tommaso Pedio o di Gerardo Messina, oltre alla produzione specialistica di alcuni autori del presente volume – su un moderno approccio storiografico, bensì dotati di carattere aneddotico e tautologico, o comunque privi di un adeguato supporto documentario, come se su Potenza non esistessero fonti d’archivio e si potesse attingere soltanto a poche ben note testimonianze.

Di qui la scelta di redigere un volume che si configurasse come l’opera di un gruppo di studiosi afferenti ai vari ambiti delle discipline storiche, essenzialmente basata sul recupero e sull’analisi delle fonti, escludendosi dunque sin da principio il metodo compilativo. In qualità di curatore, oltre al coordinamento della ricerca e della stesura dei testi, ho assunto personalmente la responsabilità di una sintesi storico-urbanistica del fenomeno Potenza, dovendo ricucire in questa sede le fila di una vicenda tanto complessa quanto, per molti versi, insospettabile.

Nel 1992, avendo ricevuto l’incarico dell’insegnamento di Storia dell’Architettura presso la Facoltà d’Ingegneria dell’Università della Basilicata, ebbi modo di comprendere quanto fosse opportuno tentare un’iniziativa scientifica da tempo auspicata per questa città. Il gruppo di ricerca da me formato con questo scopo ha saputo, negli anni successivi, rispondere con entusiasmo alle mie sollecitazioni, conseguendo subito importanti risultati nelle indagini all’uopo avviate: basti qui ricordare il cospicuo fondo pergamenaceo studiato dalla Pellettieri presso l’Archivio Diocesano di Potenza, quello documentario conservato presso l’Archivio Comunale, ove gli atti del Decurionato sono stati analizzati per la prima volta, a tappeto, dal Mattione, o, ancora, l’ampio repertorio di scritture e di grafici da me individuato nel fondo Ponti e Strade dell’Archivio di Stato di Napoli ed esaminato dalla Ancarola e dalla Capano; a ciò si aggiunga l’intero corpus di disegni, e relativi carteggi, conservati nei fondi Consiglio Edilizio e Intendenza di Basilicata dell’Archivio di Stato di Potenza, studiati dal direttore Angelini e da lui messi a disposizione degli altri autori, ed infine le scritture inedite analizzate dalla Sannino nei fondi Atti notarili e Catasto provvisorio dello stesso Archivio.

Le fonti individuate coprono l’intero arco della storia cittadina: la ricerca fa propria tutta la documentazione manoscritta reperibile sull’argomento dal ‘300 ad oggi, da noi corredata, oltre che dei grafici d’archivio, di opportune restituzioni planimetriche; attraverso la redazione di tali elaborati la città viene indagata anche in relazione ai modelli urbanistici diffusi in Italia meridionale dall’epoca alto-medioevale all’età moderna, mettendo a fuoco la dinamica dello sviluppo urbano con riferimento al disegno del tessuto viario e alle tipologie edilizie.

In tal senso è da sottolineare l’importanza dello strumento cartografico costituito dalle tavole d’impianto del catasto terreni, redatte negli anni ’90 del secolo scorso alla scala di 1:500: oltre a permettere la redazione della pianta di base per le tavole tematiche sulle fasi dell’evoluzione urbana, esse hanno rappresentato un prezioso documento su cui basare le nostre ipotesi circa le trasformazioni del disegno e della struttura della città storica.

Al volume è infine allegata la restituzione del rilievo aerofotogrammetrico della città, elaborato dai tecnici dell’Istituto Internazionale di Studi Federiciani, organo di ricerca del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Potenza. Partendo dunque dall’evoluzione del territorio potentino in età arcaica e classica, fino alla colonizzazione della città in epoca romana, nello studio vengono ricostruite le vicende evolutive del tessuto urbano sotto il dominio longobardo, normanno-svevo ed angioino, con le trasformazioni e gli ampliamenti successivi al terremoto del 1273.

Segue un’indagine sulla Potenza dei de Guevara nel XV secolo, con la restituzione planimetrica della cinta muraria aragonese e delle sue porte, fino all’avvento del governo Vicereale: con riferimento a quest ultimo periodo, la ricerca mette a fuoco le operazioni edilizie portate innanzi in città da nobili e religiosi, oltre al fenomeno di sviluppo delle quintane e dei borghi.

Nell’ambito urbano, divenuta Potenza capoluogo della provincia di Basilicata all’inizio del secolo scorso, risultano di particolare interesse le iniziative promosse per la creazione di infrastrutture pubbliche e delle sedi delle nuove istituzioni, insieme con i provvedimenti del Consiglio Edilizio in materia di abbellimento cittadino e controllo dell’iniziativa privata. Si giunge cosi alla città post-unitaria e a quella fascista, agli strumenti e alle scelte urbanistiche adottate dal secondo dopoguerra ad oggi e agli interventi di restauro condotti, nel nostro secolo, nell’ambito del centro storico.

[Alfredo Buccaro]

 

Scritti di: Tiziana Ancarola, Gregorio Angelini, Alfredo Buccaro, Antonio Capano, Francesca Capano, Roberto Maffione, Nicola Masini, Antonella Pellettieri, Carmela Petrizzi, Piergiuseppe Pontrandolfi e Anna Lisa Sannino

Note bibliografiche

Prima Edizione del 1997, a copertina morbida lucida illustrata con titolazioni in arancione e bianco al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida con buone marginature al testo; corredata da fotografie e disegni in B/N.

Stato di conservazione

Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine morbide in ottime condizioni, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose]

Informazioni aggiuntive

Peso 0,78 kg
Dimensioni 24 × 23,7 × 1,1 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Bari

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Illustrazioni

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Colore principale

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Condition n/a
Notes Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine morbide in ottime condizioni, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose.

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