Arturo Carlo Quintavalle, Benedetto Antelami [Catalogo delle opere], Ed. Electa, 1990
€62,00 [€59,62 + I.V.A.]
Catalogo della mostra su Benedetto Antelami, che solo a Parma era possibile fare per la quantità e la qualità dei pezzi, una serie di pezzi o mai veduti o poco noti e, soprattutto, per la prima volta esposti insieme…
- Descrizione
- Informazioni aggiuntive
- Recensioni (0)
Descrizione
Edizione | Electa, Milano, 1990 | Collana | Cultura medievale |
Curatela | Arturo Calzona e Giuseppa Z. Zanichelli | Illustrazioni | Fotografie e disegni in B/N e a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 384 |
Dimensioni | 24 x 34 x 2,8 cm. | Peso | 2,32 kg. |
Descrizione |
U na mostra d’arte è, per il grande pubblico, un’occasione importante per scoprire un autore, una cultura, un’epoca intera. Una mostra intitolata a Benedetto Antelami, una mostra che solo a Parma era possibile fare per la quantità e la qualità dei pezzi che vi si conservano, è qualcosa di più e di profondamente diverso. Nella mostra si presenta infatti una serie di pezzi o mai veduti o poco noti e, soprattutto, per la prima volta esposti insieme, che formavano all’origine, secondo il parere del Prof. Quintavalle, due grandi complessi: l’uno è quello del pulpito della Cattedrale del quale si presentano uniti i leoni che formavano il basamento, i capitelli, la Deposizione e la Maestà; l’altro è la serie dei Mesi, un testo la cui forma originaria e la cui collocazione sono oggetto di dibattito fra i critici e che rappresenta per noi, coi suoi pezzi altissimi, di incredibile modernità, lo stimolo per una riflessione sulla religiosità medievale. Nel primo complesso, destinato al pulpito, si rappresenta la Passione, il Giudizio Finale e, probabilmente, in una perduta lastra, l’Ultima Cena, il nucleo fondamentale, dunque, della nostra fede. Nel secondo complesso invece erano rappresentati i Mesi e le Stagioni e altri pezzi ancora, pezzi intesi come simboli di una cristiana visione del mondo, come confronto fra un’idea del tempo transeunte, del tempo terreno rappresentato appunto dai Mesi e dalle Stagioni ma anche dai segni dello Zodiaco, un tempo che, come suggerisce Agostino, avrà termine al momento del ritorno del Cristo, e l’altro tempo, quello divino, quello che non avrà mai fine. Ecco, era questo, come sostiene il Prof. Quintavalle, il Portale della Cattedrale? Non sappiamo dirlo con certezza, certo l’immagine di questi Mesi, così umani, così “veri” nei loro dettagli realistici, ma anche cosi assoluti e sublimi nella loro invenzione, ci invita a riflettere sulla dignità e il senso delle immagini e sulla loro funzione nel Medio Evo. Il significato di una mostra si misura di solito solo sulla base del successo di pubblico, oppure del numero di cataloghi venduti, o ancora degli articoli di giornale pubblicati: mi auguro naturalmente che questo tipo di successo arrida anche a questa Rassegna antelamica; ma vorrei che essa ottenesse un altro tipo di consenso: vorrei che una riflessione fosse fatta, dal pubblico, non solo sulla altissima qualità delle opere, ma ancora su una cultura che, rispetto a quella odierna, aveva stabilito, pur con tanti e ben noti squilibri, un più corretto rapporto fra uomo e mondo e che dunque poneva una attenzione globale all’uomo e al valore della sua esistenza in terra. C’è una grande dignità e dolcezza in queste figure antelamiche e un senso profondo del rapporto con una aulica tradizione dell’immagine che par quasi toccare l’antico, ma vi è soprattutto una diversa umanità, la riscoperta di quella realtà del mondo e dell’uomo che da sempre è al centro dell’impegno della Chiesa. Spero vivamente che anche questo sia inteso e letto da chi visiterà la Rassegna. [Mons Franco Grisenti, Vicario Generale della Diocesi di Parma]
Indice:
|
||
Note bibliografiche |
Prima Edizione Electa del 1990, realizzata per il Centro Studi Medievali / Università di Parma in occasione della Mostra svoltasi al Salone delle Scuderie in Polotta (Parma) dal 31 Marzo al 30 Settembre 1990; di grande formato, a copertina morbida lucida fotografica con alette, con titoli in bianco al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura, con layout del testo a due colonne; arricchita da numerose tavole fotografiche e disegni in B/N e a colori. |
||
Stato di conservazione |
Ottimo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; copertine morbide ben conservate, con minimi segni di vissuto ai margini, leggere opacità da sfregamento alla sovracoperta ed innocue pieghettature al dorso; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto e nella norma per l’età ed il materiale] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 2,32 kg |
---|---|
Dimensioni | 24 × 34 × 2,8 cm |
Autore/i | Arturo Carlo Quintavalle |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
---|---|
Notes | Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; copertine morbide ben conservate, con minimi segni di vissuto ai margini, leggere opacità da sfregamento alla sovracoperta ed innocue pieghettature al dorso; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto e nella norma per l'età ed il materiale. |
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.