Riccardo Bacchelli et alii (a cura di), Arte in Emilia Romagna, Ed. Electa, 1985

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omenti delle stagioni in terra d’Emilia: nel cercarne due nei miei Poemi lirici 1914, la data mi porta di sfuggita a riflettere su una realtà concreta e storica, che riguarda l’economia della regione e il suo costume. Dicono, in una loro larga e lenta cadenza alcuni versi di quei “poemi”, dicono campi di canapa, cantine odorose di fermentazione. Erano ancora tempi, gli ultimi, in cui la canapa, specialmente nel Bolognese e nel Ferrarese, dava buon cespite di lucro e d’utilità commerciale e industriale e famigliare.

La filavano e la tessevano in casa le donne dei contadini per uso domestico e per farne gli abiti di “rigatino”, ma ne faceva pur larga incetta il commercio, e l’Ammiragliato inglese, tanto per dirne la minuta e la grossistica importanza sulle aie, sui mercati, nei canapifici. Il prodotto che esigeva grandi e gelose cure tecniche in ogni suo grado: semenza e semina, taglio, macerazione, stigliatura; e la maestria e probità del contadino e del mercante e dell’ industriale emiliano erano un titolo di prestigio, di gloria artigianale. Ho detto: l’Ammiragliato, per i cordami della flotta di Sua Maestà, ma era una mercanzia di spaccio e d’importanza europea.

Oggi, e da più anni, canapa quasi non si coltiva più, sostituita dalle note fibre tessili. E, venendo all’altro punto, nemmeno le cantine casalinghe tramandano più l’afrore robusto dei tini fermentanti. A quei tempi, gli ultimi, c’era ancora l’usanza, tanto in campagna quanto in città, di fare il vino in casa, anche nelle più modeste. “La castellata” o la “mezza castellata” di mosto, ogni famiglia voleva la sua, e andava a scegliersi le uve in vigna dal suo fornitore contadino. Era, non che un odore caratteristico di fin settembre e primi d’ottobre, un caratteristico costume d’Emilia e Romagna, sostituito anch’esso dal commercio e dall’industria vinicola, per le consuete ragioni pratiche…

[Riccardo Bacchelli]

Pubblicazione Electa di grande formato del 1985 a tiratura limitata e numerata in 150 copie (ns. esempl.: #26/150); a copertina rigida in tela blu con titolazioni in bianco al piatto e al dorso; rilegata a filo; arricchita da fotografie in B/N e a colori; dotata di sovracoperta lucida fotografica a colori; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura; protetta da cofanetto rigido lucido editoriale con fiancate fotografiche a colori.

A cura di Riccardo Bacchelli, Wanda Bergamini, Giuseppe Bovini, Vera Fortunati Pietrantonio, Eugenio Corti, Gino Vinicio Gentili, Anna Maria Matteucci, Franco Parini, Eugenio Riccòmini, Renato Roli e Carlo Volpe.

Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; copertine rigide quasi intatte e con pochi segni del tempo; sovracoperta ottimamente conservata, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste ancora luminose; ingiallimento delle pagine pressoché assente; cofanetto rigido in ottimo stato, con minime consunzioni e leggere sporcature di polvere]