Prisco Bagni, Il Guercino e il suo falsario. I disegni di figura, Ed. Nuova Alfa, 1990

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uesta pubblicazione è il complemento necessario dello studio di Prisco Bagni del 1985 sui disegni di paesaggio ad imitazione del Guercino falsificati da un ignoto autore nella seconda metà del Settecento. Questo falsario aveva anche eseguito moltissimi fogli di soggetti di figura che, come nel caso dei paesaggi, si trovano sparsi nel mondo in collezioni pubbliche e private e molto spesso sul mercato antiquario. Avendo identificato i falsi di paesaggio si rendeva necessaria un’ulteriore ricerca con lo scopo di illustrare quest’altra vasta attività dello stesso disegnatore.

Come avevo già accennato nell’introduzione del libro sui paesaggi, il falsario faceva uso anche in questo genere di composizioni incise come punto di partenza del suo lavoro. Come si vedrà in questo libro egli utilizzò stampe tratte da disegni del Guercino sia del Seicento che del Settecento, che a quel tempo erano largamente diffuse. Beninteso non copiava esattamente le incisioni ma apportava delle sue modifiche per poter ricavare alle volte differenti versioni da una stessa invenzione.

E inoltre talvolta creava lui stesso disegni figurativi che, benché in maniera identica, non avevano nulla a che fare con stampe. Il metodo seguito in questo volume dal nostro autore è quello di riprodurre prima il disegno falso, e poi la stampa relativa, ed anche il disegno originale quando è stato ritrovato.

Così si può capire benissimo la maniera personale di disegnare del falsario a confronto di quella autografa del Guercino o degli allievi operanti nella sua bottega. Con questa pubblicazione mi auguro che nel futuro sarà molto meno facile confondere disegni del falsario con quelli del maestro o della sua bottega. Un’altra volta siamo debitori a Prisco Bagni per avere chiarito in un modo così brillante un lato finora oscuro che complicava lo studio della grafica guercinesca..

[Sir Denis Mahon]

Prima edizione di Nuova Alfa Editoriale realizzata con il patrocinio della Cassa di Risparmio di Cento nel 1990, a copertina rigida in tela beige con titoli in nero al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semilucida di buona qualità e grammatura, con buone marginature ai paragrafi; arricchita da numerose riproduzioni di disegni in B/N; dotata di sovracoperta editoriale lucida fotografica in bicromia.

Di non semplicissima reperibilità, specie a prezzi popolari.

Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide pressoché intatte, con pochissimi segni del tempo; sovracoperta in ottimo stato, con irrilevanti segni di vissuto ai bordi e lievissime opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine quasi assente]