Keith Christiansen, Laurence B. Kanter e Carl Brandon Strehlke, La pittura senese nel Rinascimento [1420-1500], Ed. Amilcare Pizzi, 1989
€82,00 [€78,85 + I.V.A.]
Catalogo della Mostra “Painting in Renaissance Siena: 1420-1500” tenuta al Metropolitan Museum of Art dal 20 dicembre al 19 marzo 1989…
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Descrizione
Edizione | Amilcare Pizzi per Monte dei Paschi di Siena, 1989 | Saggio storico | Mario Ascheri |
Direzione editoriale | John P. O’Neill | Illustrazioni | Fotografie in B/N e a colori |
Traduzione | Monica Levy, Carla Muschio e Azio Sezzi | Revisione | Silvia dell’Orso |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 399 |
Dimensioni | 27,5 x 28,8 x 3,8 cm. | Peso | 2,75 kg. |
Descrizione |
Q uesto libro è nato come catalogo della mostra “Painting in Renaissance Siena: 1420-1500” tenuta al Metropolitan Museum of Art dal 20 dicembre al 19 marzo 1989. Il fatto che venga tradotto in italiano e pubblicato autonomamente come volume testimonia sia del successo della mostra che dell’importanza del catalogo. Fuori di Siena, l’ultima mostra di simile ampiezza dedicata alla pittura senese fu quella organizzata dal Burlington Fine Arts Club di Londra nel 1904 sotto il titolo di “Pictures of the School of Siena“. Come la gigantesca mostra tenuta a Siena nello stesso anno, “Arte antica senese“, quella inglese offrì un quadro della pittura senese dalle origini all’inizio del Cinquecento. Al Metropolitan, invece, si è volutamente deciso di concentrare l’attenzione esclusivamente sulla pittura del Quattrocento. Decisione che merita forse qualche chiarimento… È universalmente riconosciuto che Duccio, Simone Martini, Pietro e Ambrogio Lorenzetti sono tra i più grandi maestri della pittura europea, innovatori che hanno dato un nuovo impulso all’arte occidentale. Ma nessuno di loro è sopravvissuto alla peste del 1348, che trascinò con sé la metà o forse i due terzi della popolazione di Siena – fino ad allora una delle maggiori e più ricche città d’Europa. Nonostante il fatto che Siena non abbia mai più raggiunto la posizione economica e culturale precedente, essa non ha neppure subito quel grave declino che le è stato talvolta attribuito. Studi recenti hanno dimostrato una notevole capacità di recupero in tutti i campi e oggi nessuno potrebbe confinare la pittura senese dopo il 1350 in una postilla ai suoi successi precedenti. Se il Trecento era stato l’età aurea dell’arte senese, il Quattrocento fu un’età d’argento – ricca d’inventiva, un momento in cui gli artisti misero a confronto lo stile dell’arte rinascimentale che stava nascendo a Firenze con la piena consapevolezza del loro patrimonio. Anche nel Cinquecento la città produsse due artisti di levatura internazionale, Baldassarre Peruzzi e Domenico Beccafumi (quest’ultimo oggetto, nel 1990, di un’attesissima mostra monografica a Siena), e oggi assistiamo a una ripresa d’interesse perfino per la pittura barocca senese. Tuttavia, mentre la pittura senese del Trecento è da lungo tempo oggetto di intensi studi, la pittura nella Siena del Rinascimento è rimasta, nel complesso, un ambito per specialisti. Fortunatamente, tra gli entusiasti c’è stato Bernard Berenson, largamente responsabile dell’apprezzamento di cui la pittura senese ha goduto presso i collezionisti americani nei primi decenni del secolo. John G. Johnson, Andrew Mellon, Samuel H. Kress, Philip e Robert Lehman, George e Florence Blumenthal, Maitland F. Griggs, sono soltanto alcuni degli accaniti collezionisti che hanno arricchito i musei americani. Le raccolte del Metropolitan Museum e della National Gallery of Art di Washington sono realmente inferiori solo a quelle della Pinacoteca Nazionale di Siena. Sotto questo profilo, l’avvenimento di cui stiamo parlando era da tempo maturo – così come è giusto che questa mostra dedicata alla pittura senese nel Rinascimento venga realizzata in onore di John Pope-Hennessy, i cui libri ed articoli hanno contribuito in modo notevolissimo alla conoscenza di quel periodo. Benché la mostra non abbia inteso offrire un quadro esaustivo della pittura senese nel corso del Rinascimento, tutti i maggiori artisti vi sono di fatto rappresentati, con opere della massima importanza. Volutamente la mira di questo libro – e della mostra – è puntata sull’aspetto più sorprendente dell’arte senese, la pittura narrativa. Il lettore troverà riunito in queste pagine un complesso unico di cicli narrativi, dalle predelle di pale d’altare da lungo tempo smantellate e disperse tra collezioni pubbliche e private: la predella del Sassetta per la pala dell’Arte della Lana (cat. 1 a-f), con i suoi stupefacenti interni e paesaggi; l’indimenticabile serie di Sant’Antonio Abate del Maestro dell’Osservanza (cat. 10 a, b); le scene visionarie realizzate da Giovanni di Paolo per illustrare la vita di Santa Caterina (cat. 38 a-j); la predella della Pala Placidi di Matteo di Giovanni (cat. 49 a-c), con i suoi ambienti di ispirazione romana; le magiche illustrazioni di Bernardino Fungai per la vita di San Clemente (cat. 76 a-d), sono tutte opere illustrate e analizzate in dettaglio, anche attraverso la ricostruzione della pala d’altare a cui esse appartenevano, ciò che in molti casi offre le basi per una nuova comprensione della loro posizione nella storia della pittura senese. La mostra è stata sponsorizzata dal Monte dei Paschi di Siena, con un contributo anche del National Endowment for the Arts.. [Philippe de Montebello, Direttore del Metropolitan Museum of Art]
Indice:
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Note bibliografiche |
Prima edizione fuori commercio e strenna bancaria commissionata dal Monte dei Paschi di Siena ad Amilcare Pizzi nel 1989, a copertina rigida in tela grigio scuro, con titoli in argento al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semilucida di buona qualità e grammatura e con ampie marginature al testo; arricchita da numerose fotografie in B/N e a colori; dotata di sovracoperta editoriale lucida fotografica a colori. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide in ottimo stato, con leggerissime velature di polvere diffuse; sovracoperta altrettanto ben conservata, con minimi segni di vissuto trascurabili e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine quasi impercettibile] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 2,75 kg |
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Dimensioni | 27,5 × 28,8 × 3,8 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | n/a |
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Notes | Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide in ottimo stato, con leggerissime velature di polvere diffuse; sovracoperta altrettanto ben conservata, con minimi segni di vissuto trascurabili e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine quasi impercettibile. |
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