Collana ‘Classici Italiani’: Il Cortegiano di Baldesar Castiglione, Ed. UTET, 1955

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U.T.E.T.

Da una delle più famose Collane letterarie di UTET, diretta da Ferdinando Neri e Mario Fubini, il volume dedicato a Il Cortegiano di Baldesar Castiglione.

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Descrizione

Edizione UTET, Torino, 1955 Curatela Bruno Maier [1922-2001]
N. Volumi 1 N. Pagine 731
Dimensioni 15 x 22,7 x 5,2 cm. Peso 1,06 kg.
Descrizione

D

a una delle più famose, nutrite e longeve Collane UTET, diretta da Ferdinando Neri e Mario Fubini, il volume dedicato a Il Cortegiano di Baldesar Castiglione, con una scelta delle Opere minori.

«Parlare di Baldesar Castiglione significa, soprattutto, parlare del Cortegiano: tanto la personalità dello scrittore mantovano, in ciò che aveva di più alto e nobile, appare compiutamente realizzata in quel libro, e tanto si rivelano lontane dal livello umano ed artistico del capolavoro le altre opere, indiscutibilmente «minori», e tali da poter aggiungere non più di qualche foglia alla corona d’alloro del Castiglione.
Nei secoli – e già i contemporanei ne ebbero piena coscienza – il
Castiglione ed il Cortegiano parvero identificarsi; ed il «formator del cortegiano», per dirla con l’Ariosto, finì per essere considerato, sostanzialmente, un autore unius libri. Siffatta preminenza accordata per comune consenso al Cortegiano non era certamente immotivata: poiché quel libro non solo aveva espresso nel modo migliore l’aspirazione ideale di un uomo, l’intera ricchezza del suo contenuto spirituale, la sostanza d’un suo sogno ad un tempo umanistico e moderno, la finezza e la complessità di un’aristocratica e pur latamente umana concezione di vita, ma aveva anche attuato uno degli ideali più sentiti del nostro Rinascimento: aveva, in altre parole, trasposto e risolto in un significativo monumento letterario lo spirito di un’epoca, d’un costume, d’una società.
Di ciò si dovettero accorgere già i primi lettori; e questo constatiamo, a quattro secoli di distanza, pure noi, che collochiamo il
Cortegiano accanto alle opere fondamentali del primo Cinquecento: accanto al Principe, all’Orlando furioso ed ai Ricordi. Infatti, se nel Principe si esprime la nuova idea della politica come scienza autonoma, nella rigidezza estremistica delle sue ferree leggi, liberata da ogni remora morale; se nell’Orlando furioso si manifesta il desiderio di evadere dalla realtà e di costruire un mondo tutto magico e fantastico, in cui pur sono filtrati e come riassunti gli ideali della vita cavalleresca, della cortesia, dell’amore ed il mito supremo della bellezza; se nei Ricordi affiora la personalità del «savio», che scorge nella «discrezione» la norma d’una nuova saggezza e d’un più solido e cauto equilibrio umano; – nel Cortegiano trova la sua più efficace rivelazione l’ideale della «cortegiania», quale era sentito da uno spirito come il Castiglione, che la «cortegiania» aveva anzitutto sperimentato in sé stesso, nella sua vita di diplomatico, di uomo di corte, di amico e consigliere di diversi signori del tempo.
Non si potrebbe spiegare la fortuna immensa del
Cortegiano, fortuna quale possono godere solamente i capolavori letterari, se non si ammettesse questa piena rispon- denza del libro ad un ideale allora vivo ed al profondo spirito del più maturo Rinascimento.
La figura del cortigiano era una realtà delle corti; ed era naturale che qualcuno, di questa realtà, volesse farsi il celebratore e il teoreta, allo stesso modo che della prassi politica cinquecentesca si faceva spregiudicato codificatore il
Machiavelli. Alcuni critici hanno voluto limitare la funzione emblematica e rappresentativa di un’età, propria del Cortegiano; ed hanno attenuato, o addirittura escluso, ogni responsabilità storica e documentaria del libro, osservando che la costruzione stessa della figura del «cortigiano» sarebbe una mera astrazione, che si tratterebbe d’un «tipo» puramente virtuale ed utopistico e, infine, che nel capolavoro del Castiglione ci sarebbe qualcosa d’insincero e di falso, o alcunché di romanticamente triste, come se il medesimo autore paresse rendersi conto del divario insormontabile tra il personaggio da lui « formato con parole e la realtà effettiva dell’epoca sua»

[dall’Introduzione]

Note bibliografiche

Prima Edizione del 1955 della celebre Collana letteraria diretta da Ferdinando Neri e Mario Fubini, a copertina rigida in tela verde, con titoli e stampigliature in oro al dorso (anche su inserto nero) e capitelli in tessuto verde; rilegata a filo; stampata su carta opaca di buona qualità, con ampie marginature alle pagine; arricchita da fotografie in B/N f.t.

Stato di conservazione

Buono [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine integre e con pochi e trascurabili impolverature ai piatti; ingiallimento delle pagine inevitabilmente presente ma ampiamente contenuto nella norma per l’età e l’edizione, anche se alquanto marcato in una piccola frazione di pagine; coste un po’ imbrunite]

Informazioni aggiuntive

Peso 1,06 kg
Dimensioni 15,5 × 23,5 × 5,2 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Torino

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Collana

Classici Italiani

Curatore

Bruno Maier [1922-2001]

Illustrazioni

Formato

Genere

Soggetto

,

Colore principale

Lingua

Condition Good
Notes A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine integre e con pochi e trascurabili impolverature ai piatti; ingiallimento delle pagine inevitabilmente presente ma ampiamente contenuto nella norma per l'età e l'edizione, anche se alquanto marcato in una piccola frazione di pagine; coste un po' imbrunite.

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