Cultura popolare nell’Emilia Romagna. Mestieri della terra e delle acque, Ed. Silvana, 1979
€37,00 [€35,58 + I.V.A.]
Terzo volume autoconclusivo di una serie di 6 che si pone l’obbiettivo di illustrare la storia e l’evoluzione culturale e sociale in Emilia Romagna, soffermandosi in particolar modo sugli aspetti antropologici e della cultura popolare.
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Descrizione
Edizione | Silvana Editoriale, Milano, 1979 | Collana | Cultura popolare nell’Emilia Romagna |
Campagna fotografica | Marco Ravenna | Illustrazioni | Fotografie e disegni in B/N e a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 253 |
Dimensioni | 26 x 33 x 3,3 cm. | Peso | 2,43 kg. |
Descrizione |
Q uesto terzo volume della collana dedicato ai mestieri che da sempre sono legati ai fattori ambientali della regione, e alle laboriose ingegnosità della sussistenza arcaica fa evolvere ormai il piano di studi verso un compiuto sviluppo e svela l’architettura che ha presieduto sin dall inizio al progetto di ricerca. Insieme al merito di questo armonico disegno, è soddisfazione della Federazione delle Casse di Risparmio e dei Monti dell’Emilia e Romagna, segnalare la vastità delle scoperte e delle illuminazioni di nuove aree di cultura popolare, sinora non note o pochissimo considerate. È il caso dell immenso polmone della «cultura delle acque», in tutti gli aspetti della vita sul fiume, nelle valli, sul mare; è il caso ancora dei remoti e singolari mestieri della montagna, o dei riposti saperi domestici della famiglia contadina, base di grandi fatti nella nostra civiltà e nella nostra economia; o del mondo marginale degli erranti, uomini privi di ogni agio e di ogni stato sociale, ma fondamentali tessitori delle conoscenze e delle trasmissioni del mondo popolare antico. Il contributo della nostra opera appare ancor più rilevante, e vorrei dire storico, se si considera che gran parte degli argomenti trattati sono stati sino ad oggi dimenticati assolutamente dalla letteratura: mai studiati in alcuna Università, affidati soltanto alla memoria dei protagonisti. Risalta così maggiormente l’intuizione di aver voluto intraprendere questo lavoro, e l’apporto che la collana reca, in generale, agli studi di etnografia, di antropologia, di storia, delle scienze umane e della cultura materiale. A proposito di quest’ultima – che sta attirando progressivanmente l’attenzione del mondo scientifico, soprattutto attraverso una serie di ricerche nuovissime, anche promosse dalle Casse di Risparmio di altre regioni italiane – si deve doverosamente indirizzare la riflessione del lettore sul contributo che le arreca il presente volune. Assecondando la propensione di chi intende prevalentemente la conoscenza della cultura materiale come la classificazione dei prodotti finiti, i mestieri avrebbero potuto essere dimostrati attraverso le loro apparenze oggettuali; ma qui è stata superata di gran lunga la tentazione censitoria e museografica, avendo gli Autori penetrato intensamente, con piena consapevolezza antropologica, nel tessuto dei gesti e degli ingegni popolari, visti come specchio di una integrale vicenda umana, dove tutto confluisce in un unico e permanente atto di vita. La vita dei nostri padri, sul podere, nella montagna, sulle acque, che riuniva medesimamente, in una sintesi di atti e di possesso, le molte componenti del fare e del trasformare. Vi si esprimono dunque le ricchezze spirituali e i comportamenti morali; le sapienze tradizionali e le conoscenze empiriche, ma profondissime, dei fenomeni naturali e biologici; gli atteggiamenti simbiotici con i cicli della flora, della fauna, del tempo meteorologico: e il perfetto inserimento nello spazio-ambiente, integralmente capito e rispettato. I mestieri esplorati hanno una loro giustificazione logica e storica. Sono quelli a diretto contatto con i beni del la natura, e sono, al tempo stesso, quelli del duro spessore della sopravvivenza popolare: quotidiani, esercitati con le braccia, con il rischio del corpo, in antagonismo con le avversità stagionali, affidati spesso all’alea della fortuna, sorretti da pochi strumenti manuali e dalla sola fatica. Il primo capitolo non poteva non essere dedicato ai lavori domestici della famiglia contadina, ovvero al più qualificato rapporto tra gruppo umano e ambiente; dove, al di fuori del ciclo agrario, emerge soprattutto la figura femminile come protagonista di una serie di invenzioni storiche che hanno risposto a bisogni fondamentali: nascono infatti dall’ambito agricolo le arti dei tessuti e dell’abbigliamento, che vengono sviluppate – tra coltivazione, allevamento e manifattura – in una mirabile parabola della tecnica e della scienza sperimentale. Ai mestieri itineranti è stata riservata la funzione di cerniera, come ebbero in verità, tra le molte stuazioni territoriali; e appare di imprevisto interesse il ruolo straordinario di questi lavoratori – veri erranti fra i poveri – diffusori e creatori di sapienze inenarrabili, connettive dell’intero humus sociale: tra campo e campo, tra campo e borgo, tra piano e monte. La seconda parte del volume è dedicata ai mestieri della montagna, dove la rivelazione autentica dei molti antichi adoprarsi conferma l’arcaica paternità della montagna su quasi tutte le industrie umane. Tra queste sono importanti, seppure forse sconosciute ai più perché scomparse, quelle legate alle risorse minerarie, che vengono finalmente qui illuminate da studi peculiari. La terza parte infine scopre lo sconfinato mondo delle acque: il più vasto e mai immaginato fenomeno di azione storica fra uomo e natura. Si respirano l’Emilia, la Romagna, le terre ferraresi, quali furono in realtà: luoghi di acque, intrisi di acque, nutriti dalle acque, abitati da genti d’acqua. Un universo che soltanto questa ricerca ha tratto dalle ombre della memoria con una prima rigorosa visitazione. Mi sembra doveroso pertanto accennare alla dimensione della ricerca, che è stata condotta per realizzare questo terzo tomo. Tutto il territorio regionale è stato esplorato e interrogato: la stessa «tabula gratulatoria» ne è una testimonianza eloquente. Ai Coordinatori redazionali va il merito di tale impresa, insieme con il riconoscimento della diuturna collaborazione con ciascun autore e della realizzazione di gran parte della campagna fotografica, contemporanea e archivistica.
Indice:
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Note bibliografiche |
Edizione di strenna bancaria del 1979 pubblicata da Silvana Editoriale per conto della Federazione delle Casse di Risparmio e delle Banche del Monte dell’Emilia e Romagna, a copertina rigida in tela verde-oliva con titolazioni in bianco al piatto e al dorso; dotata di sovracoperta lucida fotografica; rilegata a filo e di grande formato; ricca di un notevole repertorio fotografico in B/N e a colori; stampata su carta semilucida di buona qualità e grammatura. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e poche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine ridottissimo o assente]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 2,43 kg |
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Dimensioni | 26 × 33 × 3,3 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e poche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine ridottissimo o assente. |
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