Matías Díaz Padrón e Aída Padrón Mérida (a cura di), Rubens e il suo secolo, Ed. Ferrara Arte, 1999
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Il Catalogo propone per la prima volta al pubblico italiano un profilo rappresentativo della pittura fiamminga dominata da Rubens…
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Descrizione
Edizione | Ferrara Arte, Ferrara, 1999 | Illustrazioni | Fotografie a colori |
Curatela | Matías Díaz Padrón e Aída Padrón Mérida | Saggi | Matías Díaz Padrón, Aída Padrón Mérida, John G. Everaert, Arnout Balis, Rogelio Ruiz Gomar, Roxana Velázquez Martinéz del Campo |
Coordinamento editoriale | Stefania Agarossi e Laura Benini | Traduzioni | Julio Perez Ugena |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 203 |
Dimensioni | 23,3 x 32,8 x 1,6 cm. | Peso | 1,31 kg. |
Descrizione |
R ubens e il suo secolo propone per la prima volta al pubblico italiano attraverso un’ottantina di dipinti, diversi dei quali capolavori riconosciuti, un profilo rappresentativo della pittura del Seicento fiammingo dominata dal formidabile genio di Pieter Paul Rubens [1577-1640], condizionata dall’eccezionale talento dei suoi più celebri allievi, Anton van Dick e Jacob Jordaens, ma che vide protagonisti anche una fitta schiera di artisti, ben noti agli studiosi e agli appassionati ma poco conosciuti ai più, che sono stati artefici di primo piano di una stagione che aprì nuovi orizzonti all’arte europea. Sulla scia di quei grandi, infatti, Franciscus Gysbrechts, Cornelis de Heem, Jan Fijt, Gerard Seghers, Jan Bruegel dei Velluti, Joos de Momper, Marten Rijckaert, David Teniers il Giovane, Adrian Brouwer, Michiel Sweerts e altri, coniugando gli insegnamenti che gli venivano dalla grande arte italiana e tedesca del XV, del XVI e degli inizi del XVII secolo con l’altrettanto importante tradizione pittorica fiamminga che va da Jan van Eyck e Rogier van der Weyden a Hugo van der Goes e Pieter Bruegel il Vecchio, hanno saputo imporre novità stilistiche e iconografiche che hanno toccato ogni genere: dalla pittura di soggetto religioso alla natura morta, dal paesaggio alla ritrattistica, dalle scene di genere alla pittura di soggetto mitologico e di storia. A favorire il dispiegarsi di quelle energie fu anche la mutata realtà politica, religiosa e culturale dei Paesi Bassi dove, nel corso del Cinquecento, il calvinismo aveva causato la quasi totale esclusione dell’arte dai luoghi di culto, ma a partire dal 1585, con la riconquista di Anversa da parte di Alessandro Farnese in nome del re cattolico di Spagna, iniziò una ripresa di interesse per le immagini sacre, proseguita e ampliata anche ad altri generi pittorici dagli arciduchi Alberto e Isabella d’Asburgo che ne assunsero il governo e, per diffondere le loro idee religiose, culturali, sociali e politiche promossero un’intensa attività artistica. Se si è potuto ricostruire in mostra, e nel catalogo che l’accompagna, questa pagina straordinaria di arte e di storia lo si deve agli amici del Museo Nacional de San Carlos, del Consejo Nacional para la Cultura y las Artes e dell’Instituto Nacional de Bellas Artes di Città del Messico senza la cui collaborazione nulla di tutto questo sarebbe stato possibile. Il debito di riconoscenza nei confronti dei primi artefici di questa iniziativa non può far dimenticare, tuttavia, l’insostituibile contributo dei curatori della rassegna: Matías Díaz Padrón, Conservatore del Dipartimento di Pittura Fiamminga del Museo del Prado, e Aída Padrón Mérida, specialista dell’arte fiamminga del XVI e del XVII secolo. Una profonda gratitudine va inoltre agli studiosi che hanno steso i saggi in catalogo, penetranti e preziosi nell’approfondire il tema della mostra: Arnout Balis, Matías Díaz Padrón, John Everaert, Aída Padrón Mérida, Rogelio Ruiz Gomar e Roxana Velásquez Martínez del Campo. Se tanti capolavori sono giunti, infine, a Ferrara il merito è della straordinaria generosità di musei e collezionisti di ogni parte del mondo che hanno accolto le nostre richieste prestando opere di eccezionale valore. Ai loro direttori e conservatori e ad ogni collezionista va un grazie sincero per l’altissima sensibilità dimostrata.
Indice:
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Note bibliografiche |
Pubblicazione di Ferrara Arte del 1999, con funzione di Catalogo dell’omonima mostra svoltasi a Ferrara presso il Palazzo dei Diamanti dal 28 Marzo al 27 Giugno 1999, a copertina morbida alettata semilucida illustrata a colori, con titoli al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità, con buone marginature alle pagine di testo; ricca di molte fotografie a colori, anche a tutta pagina. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e molto resistente; copertine morbide in condizioni ottime con minimi segni di vissuto ai bordi e qualche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,31 kg |
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Dimensioni | 23,3 × 32,8 × 1,6 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Ferrara |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | n/a |
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Notes | A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e molto resistente; copertine morbide in condizioni ottime con minimi segni di vissuto ai bordi e qualche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose. |
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