Enzo Gualazzi, Savonarola, Ed. Rusconi, 1982

19,50 [18,75 + I.V.A.]

Ricucire le due metà della vita di Savonarola è stata la prima operazione del Gualazzi: le altre novità, o trasgressioni, il lettore le scoprirà direttamente dalla lettura di questo volume…

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Descrizione

Edizione e Anno Rusconi, Milano, 1982
Collana Le vite Illustrazioni Fotografie in B/N e a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 311
Dimensioni 14 x 21,8 x 3,4 cm. Peso (senza imballo) 0,70 kg.
Descrizione

L

a tradizione biografica savonaroliana vorrebbe che la straordinaria e, per molti versi, sconosciutissima vita di Girolamo Savonarola iniziasse da quando, interrotti gli studi di medicina, egli decide di fuggire dal mondo e di chiudersi nel convento di S. Domenico a Bologna. Siamo nel 1475. Savonarola ha ventitré anni. Esattamente ventitré anni dopo, nel 1498, le sue ceneri finiranno disperse nell’Arno, secondo la promessa di uno dei giudici apostolici incaricati di processarlo (« Faremo un bel fuoco», avrebbe detto arrivando a Firenze).

All’origine di questa tradizione riduttiva c’è senza dubbio l’inadeguatezza delle notizie sulla prima metà della sua vita, ma c’è anche una sorta di fuga in avanti da parte dei primi biografi, tutti di estrazione conventuale e fratesca: una fuga divenuta poi contagiosa. Né si poteva pretendere da essi una riflessione di tipo storico o psicologico sul fatto che il giovane uomo di lettere ferrarese, una volta divenuto uomo di Dio, si tosse ripresentato subito davanti al mondo da cui era fuggito, con il programma di riformarlo radicalmente.

Ricucire insieme le due metà è stata quindi la prima operazione di Enzo Gualazzi. Le altre novità o, se si vuole, trasgressioni del suo Savonarola il lettore le scoprirà direttamente. Qui importa avviare il discorso sulle possibili chiavi di lettura, e va detto subito che l’unica chiave da scartare è quella che ci proviene dalle frequentazioni scolastiche: il Savonarola di certi vecchi libri di scuola è una deformazione.

E soprattutto il trauma della violenza esercitata sul prossimo (e in parte anche il trauma personale dell’amore respinto) che trascina il giovane nipote dell’archiatra ducale alla fuga dal mondo: una violenza soprattutto del potere, come oggi si usa dire senza altre specificazioni, una violenza che dal potere si trasmette automaticamente all’individuo e alla società. Essere al vertice del potere ed esercitarlo secondo la legge di Dio significa per Savonarola la sconfitta di ogni violenza. Aver raggiunto personalmente quel vertice e aver visto la violenza trionfare ancora una volta, questo è il suo dramma.

La sua nobiltà, al di là dei cedimenti davanti ai torturatori, è aver pagato di persona. «Le vie del potere sono infinite», scrive Gualazzi, «anche se tutte cominciano dall’appetito della excellentia»: potrebbe essere anche questa una chiave di lettura, certamente la meno nobile tra quelle proponibili, suggerita tuttavia dallo stesso Savonarola nel suo Trattato dell’umiltà, a cui l’espressione appartiene, prima ancora che la suggeriscano drammaticamente le sue ammissioni, sia pure estorte con la tortura.

Ma «l’appetito dell’eccellenza», che esiste indubbiamente in Savonarola come in ogni uomo, viene sottoposto in lui a una dura represione per essere sublimato al servizio della legge divina. I veri appetiti sono quelli degli altri, soprattutto dei suoi antagonisti. Gualazzi li analizza con imperterrite puntualizzazioni: sono gli appetiti degli Estensi, dei Medici, degli Sforza, dei Riario, dei Bentivoglio, dei della Rovere, del re di Francia, dell’imperatore; sono soprattutto gli appetiti dei Borgia, dai quali il frate finirà per essere divorato.

Ma il lettore potrà riservarsi anche un approccio puramente narrativo, e cedere subito al fascino, forse insospettabile, di un racconto estremamente serrato e avvincente.

Note bibliografiche

Prima Edizione del 1982 della celebre Collana Le Vite, a copertina rigida in tela rossa, con titoli in nero al dorso; rilegata a filo; stampata su carta opaca di buona grammatura, con ampie marginature alle pagine; dotata di sovracoperta protettiva lucida fotografica a colori; corredata da fotografie in B/N e a colori f.t.

Stato di conservazione

Ottimo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggere opacità da sfregamento ai piatti; coste un po’ impolverate e con qualche piccola fioritura; ingiallimento delle pagine molto ridotto, e nella norma per l’età e il materiale].

Informazioni aggiuntive

Peso 0,70 kg
Dimensioni 14 × 21,8 × 3,4 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Milano

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

Formato

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition Very Good
Notes A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggere opacità da sfregamento ai piatti; coste un po' impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto, e nella norma per l'età e il materiale.

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