Florens Deuchler, Duccio, Ed. Electa, 1984 (?)
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Il capolavoro di Duccio è significativo per intendere i criteri di ricostruzione biografica e critica della personalità e dello stile dell’artista.
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Descrizione
Edizione | Electa, Milano, 1984 (?) | Traduzione | Argo |
Traduzione | Luisa Coeta (?) | Illustrazioni | Fotografie in B/N e a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 232 |
Dimensioni | 25,9 x 28,7 x 2,8 cm. | Peso | 1,77 kg. |
Descrizione |
A l centro di qualunque discussione sull’arte senese del primo Trecento si situa l’opera principale di Duccio, la Maestà. Essa non è un capolavoro isolato nel senso moderno dell’idea di “genio”, bensì l’opera massima di una bottega tardo-medievale che sintetizza una ben definita comunità di artisti. Il capolavoro di Duccio è significativo per intendere i criteri di ricostruzione biografica e critica della personalità e dello stile dell’artista. Per il maestro senese, vale un indagine che restituendo l’intera opera secondo rigorosi princìpi attributivi ne rispetti i modelli sociali e organizzativi di produzione. L’autore ha così dedicato una grande attenzione alla qualità individuale del pittore ma inserendolo nel clima collaborativo della bottega e ambientando le capacità inventive del maestro nella trama di una committenza che è anche gusto di un pubblico, di una città. Le splendide opere di Duccio, quali la Madonna di Crevole e le scene della Maestà, la Madonna Rucellai e la vetrata del duomo di Siena, non allargano, anzi complicano le dimensioni anguste della base di partenza che la tradizione fornisce allo storico su Duccio. Ma è proprio nel preciso lavoro di ambientazione storica e intellettuale, sociale e stilistica, che l’autore trova il percorso per restituirci, con il grande artista, una delle scuole pittoriche e uno dei capitoli figurativi più famosi del Medioevo. Tutta l’opera attribuita e attribuibile a Duccio viene qui presentata criticamente e illustrata, mentre contemporaneamente i testi analizzano le teorie e le pratiche pittoriche, le rappresentazioni spaziali, narrative, iconografiche dello stile dell’artista. Non mancano nel libro studi dedicati agli sviluppi dell’arte senese trecentesca da una parte, e dall’altra centrati sulla storia dell’attribuzione di opere, del collezionismo e delle interpretazioni critiche. Sul piano delle teorie intorno a Duccio vediamo sfilare i nomi di Vasari e d’Agincourt, Burckhardt e Berenson, per arrivare agli studiosi della riscoperta dei “primitiwi”, Venturi e Previtali, ai risultati del restauro della Maestà resi noti da Brandi e alle più recenti indagini di Carli sulla pittura senese del Trecento.
Florens Deuchler, nato a Zurigo nel 1931, ha compiuto gli studi universitari in storia dell’arte, archeologia classica, storia antica e musicologia a Berna, Parigi e Bonn dove si è laureato nel 1956. Privatdozent all’università di Zurigo e fino al 1967 assistente a Bonn e alla Bibliotheca Hertziana di Roma, fu poi nominato direttore dei Cloisters a New York e chairman della sezione medievale del Metropolitan Museum of Art; professore di storia dell’arte medievale francese all’Institute of Fine Arts della New York University. Dal 1972 insegna alla Facoltà di Lettere di Ginevra. Ha fornito contributi nel campo dell’arte borgognona (Die Burgunderbeute, 1963; La millefleurs de Berne, 1966 e 1983) e francese (Der Ingeborgpsalter, 1967; The Cloisters Apocalypse, 1971). È autore di studi dedicati prevalentemente a problemi delle vetrate e delle miniature francesi, dell’oreficeria gotica e dell’arte di corte occidentale da Philippe Auguste a Massimiliano I. ldeatore e organizzatore di mostre importanti, particolarmente nel 1970 della manifestazione newyorkese “The Year 1200“. Indice:
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Note bibliografiche |
Pubblicazione (probabilmente) del 1984, a copertina rigida in tela bianca, con titoli in bianco al piatto e al dorso; dotata di sovracoperta opaca fotografica a colori; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura, con layout del testo su due colonne; ricca di fotografie in B/N e a colori. |
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Stato di conservazione |
Ottimo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate, anche se c’è una buona probabilità che manchi il frontespizio editoriale; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte, con pochi segni del tempo e lievissime impolverature ai margini della tela; sovracoperta in buono stato, con minori segni di vissuto ai bordi (rinforzati con nastro adesivo trasparente ultrasottile alle estremità del dorso) ed una piccola area al piatto posteriore in cui il prezzo è stato “grattato” via; coste ancora abbastanza luminose] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,77 kg |
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Dimensioni | 25,9 × 28,7 × 2,8 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate, anche se c'è una buona probabilità che manchi il frontespizio editoriale; legatura compatta e robusta; copertine rigide quasi intatte, con pochi segni del tempo e lievissime impolverature ai margini della tela; sovracoperta in buono stato, con minori segni di vissuto ai bordi (rinforzati con nastro adesivo trasparente ultrasottile alle estremità del dorso) ed una piccola area al piatto posteriore in cui il prezzo è stato "grattato" via; coste ancora abbastanza luminose. |
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