Gianfranco Goberti, Tarocco di donna, Ed. INA/Assitalia, 1987
€260,00 [€250,00 + I.V.A.]
Esclusivissimo mazzo di carte da tarocco realizzato in esclusiva, e a tiratura limitata, in occasione della mostra “Le carte di Corte. Gioco e Magia alla Corte degli Estensi“.
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Descrizione
Edizione e Anno | INA/AssItalia, Ferrara, 1987 | Illustrazioni | Disegni a colori |
N. Volumi | 1 | N. Carte | 22 Arcani maggiori + 2 schede |
Dimensioni | 16,5 x 22 x 2 cm. | Peso (senza imballo) | 0,25 kg. |
Descrizione |
Esclusivissimo mazzo di carte per tarocchi realizzato in esclusiva, e a tiratura limitata, in occasione della mostra Le carte di Corte. Gioco e Magia alla Corte degli Estensi, organizzata dall’Amministrazione Provinciale di Ferrara in collaborazione con l’Associazione Culturale “Le Tarot” di Faenza, con il patrocinio del Ministero per i Beni Culturali e Ambientali, del Ministero per gli Affari Esteri e della Regione Emilia-Romagna. I disegni degli Arcani furono realizzati dal pittore e illustratore Gianfranco Goberti, e pare che il supervisore alla realizzazione della Mostra e, soprattutto, del mazzo di tarocchi sia stato il celebre critico d’arte Vittorio Sgarbi. Il confezionamento e la realizzazione furono realizzati da una celebre legatoria artigianale ferrarese, ora non più esistente. Dati sulla Mostra: progetto e selezione documentaria di Andrea Vitali. comitato Scientifico: Giuliana Algeri, soprintendenza per i Beni Artistici e Storici, Genova; Giordano Berti, saggista, presidente Istituto Graf; Marco Bertozzi, filosofia della storia, Università di Ferrara; Franco Cardini, storia medievale, Università di Firenze; Claudia Cieri-Via, iconologia, Università La Sapienza, Roma; Michael Dummett, logica formale, Università di Oxford; Cecilia Gatto Trocchi, antropologia, Università di Perugina; Pietro Marsilli, letteratura italiana, Università di Innsbruck; Andrea Vitali, iconologo, presidente Associazione Le Tarot. Gianfranco Goberti (Ferrara, 19 novembre 1939) è un pittore italiano. Ha compiuto gli studi all’Istituto d’arte Dosso Dossi di Ferrara e all’Accademia d’Arte di Bologna. Ha insegnato e diretto l’Istituto d’Arte Dosso Dossi di Ferrara. Esordisce nel panorama artistico italiano negli anni sessanta con riferimenti a Picasso e a Bacon. La sua ricerca si collocava a metà tra nuova figurazione e espressionismo astratto. Poi inserisce i suoi personaggi in ambienti domestici, dove compaiono due elementi che ciclicamente ritornano nella sua produzione: lo specchio e la poltrona. In seguito la figura lascia spazio agli oggetti e le poltrone a righe iniziano ad inscenare con gli specchi un gioco di riflessi. È il primo periodo optical figurativo, iniziato alla fine degli anni sessanta. Nel 1980, su segnalazione di Gillo Dorfles, viene selezionato dal Catalogo Nazionale d’Arte Bolaffi assieme a Giulio Paolini, Valerio Adami, Lucio Bulgarelli, Sergio Cassano e Mimmo Paladino. Sue opere sono state pubblicate in varie edizioni del Catalogo Nazionale d’Arte Moderna Bolaffi. |
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Note bibliografiche |
Prodotto a tiratura limitatissima e calcolata per l’utenza della Mostra, realizzato a Ferrara e creato artigianalmente. Nel caso specifico, questa è una primissima tiratura effettuata solo per scopo promozionale in occasione della Mostra, pertanto assai più difficile da reperire rispetto alla già rara edizione in cofanetto rigido. Le ultime vendite registrate on-line per l’edizione in cofanetto (meno rara di questa), si sono realizzate, in tempi recenti, ad €350. |
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Stato di conservazione |
Nuovo [il prodotto proviene dalla collezione personale (intoccata) di uno degli artigiani della legatoria che li produsse, attività artigianale oggi non più esistente] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,25 kg |
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Dimensioni | 16 × 23 × 2 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Ferrara |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | |
Lingua |
Condition | New |
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Notes | Il prodotto proviene dalla collezione personale (intoccata) di uno degli artigiani della legatoria che li produsse, attività oggi non più esistente. |
Recensioni
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