Giovanni Battista Niccolini, Arnaldo da Brescia, Ed. Le Monnier, 1852
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La tragedia Arnaldo da Brescia, in cinque canti in endecasillabi sciolti, è considerata il capolavoro di Giovanni Battista Niccolini.
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Descrizione
Edizione | F.lli Richiedei e P. Carrara, Milano, 1870 | Illustrazioni | Ritratto fotografico dell’Autore in antiporta applicato a colla |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 409 |
Dimensioni | 12 x 18 x 2,4 cm. | Peso | 0,36 kg. |
Descrizione |
L a tragedia Arnaldo da Brescia (1843), in cinque canti in endecasillabi sciolti, è considerata il capolavoro di Giovanni Battista Niccolini. La passione neoghibellina dell’autore vi s’identifica con la strenua lotta dell’indomito riformatore religioso (1090-1155), discepolo di Pietro Abelardo, che propugna la rinuncia della Chiesa alla ricchezza, il suo ritorno alla povertà evangelica e l’abbandono del potere temporale. Qui, nella scena VIII dell’Atto II, il frate (che alla fine verrà impiccato e poi arso sul rogo, e le sue ceneri saranno disperse nel Tevere) si rivolge impetuosamente a papa Adriano IV condannando i crimini dell’alto clero. “Classicista nella forma e romantico nei contenuti”, secondo i critici di un tempo, l’appassionato discorso di Arnaldo, nella sua vibrante eloquenza, è pervaso dagli spiriti di libertà del pensiero risorgimentale.
Giovanni Battista Niccolini (San Giuliano Terme, 1782 – Firenze, 1861) è stato un drammaturgo italiano. Visse a Firenze, Lucca e Prato, e fu socio dell’Accademia della Crusca. Compose diverse tragedie di soggetto storico-patriottico, che hanno come tema il riscatto nazionale e la libertà del popolo. In politica fu liberale, repubblicano, anticlericale e contrastò l’ideologia neoguelfa. Fu conosciuto come un propugnatore dell’unità e dell’indipendenza d’Italia ma, data la relativa mitezza del Granducato di Toscana, di cui era suddito, non subì persecuzioni politiche. Amico del Foscolo (che gli dedicò le celebri Poesie del 1803 e la traduzione della Chioma di Berenice, del medesimo anno), nelle sue opere si attenne agli schemi neoclassici, ma con contenuti decisamente romantici. |
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Note bibliografiche |
Terza Edizione del 1852, a copertina rigida in tela e pelle marrone scuro, con titoli e fregi in oro al dorso; rilegata a filo; buone marginature alle pagine. |
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Stato di conservazione |
Ottimo [volume mediamente ben tenuto, non recante strappi alle pagine o alle copertine, usure pesanti, o logorii critici, con consunzioni ai bordi recuperate esteticamente con pennarello mrrone scuro applicato con precisione; copertine complete e senza eccessivi logorii ai margini; legatura snodata ma resistente; coste imbrunite dalla polvere ma nella norma; ingiallimento della carta delle pagine presente ma non eccessivamente marcato; svariate fioriture sparse alle pagine, palesi ma non inficianti la lettura e non compromettenti la collezionabilità dell’articolo; doratura al dorso ben conservata]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,36 kg |
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Dimensioni | 12 × 18 × 2,4 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Firenze |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Good |
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Notes | Volume mediamente ben tenuto, non recante strappi alle pagine o alle copertine, usure pesanti, o logorii critici, con consunzioni ai bordi recuperate esteticamente con pennarello mrrone scuro applicato con precisione; copertine complete e senza eccessivi logorii ai margini; legatura snodata ma resistente; coste imbrunite dalla polvere ma nella norma; ingiallimento della carta delle pagine presente ma non eccessivamente marcato; svariate fioriture sparse alle pagine, palesi ma non inficianti la lettura e non compromettenti la collezionabilità dell'articolo; doratura al dorso ben conservata. |
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