Giuliano Ercoli, Arte e fortuna del Correggio, Ed. Artioli, 1982

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Lo scritto dell’Ercoli e la vastissima scelta di opere, presentate nel modo più fedele e più nitido, offrono al lettore un profondo saggio critico…

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Descrizione

Edizione Artioli Editore per Banco S. Geminiano e S. Prospero, Modena, 1982 Illustrazioni Fotografie a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 236
Dimensioni 25,2 x 34,5 x 2,8 cm. Peso 2,22 kg.
Descrizione

I

l volume che ho qui il piacere di presentare al pubblico degli amatori e degli studiosi si raccomanda egualmente per l’eleganza tipografica e lo splendore delle illustrazioni a colori, non meno belle che fedeli agli originali famosi in tutto degne della tradizione della Casa fondata e diretta da Aurelio Artioli, vanto indiscusso dell’editoria modenese — e per la qualità del testo introduttivo e delle scrupolose schede informative, dovuti l’uno e le altre all’agile penna di Giuliano Ercoli. Studioso particolarmente versato nella storia della critica d’arte, e perciò consapevole dello spessore storico di cui conviene si sostanzi ogni serio giudizio critico, l’Ercoli formula i suoi meditati ed originali giudizî sulle opere dell’artista senza nulla disperdere di quanto di più valido di volta in volta emerge dal plurisecolare lavorio della critica.

E fedele al saggio detto che “ogni errore non è altro che una verità parziale”, anche quando da altri dissente sa pur trarre buon frutto, indagandone le motivazioni storiche e culturali, dall’opinione stessa che egli respinge. Il testo introduttivo dell’Ercoli si articola in due parti, l’una dedicata all’esame delle opere del pittore nella loro sequenza cronologica, con eguale attenzione prestata alla collocazione storica di ciascuna — ossia alla considerazione delle esperienze figurative, e, per quel poco che possiamo saperne, anche più largamente culturali ed umane nei varî momenti compiute dal pittore — ed alla sua lettura come opera d’arte — come un prodotto cioè che, pur radicato nel terreno della storia, svetta nel cielo dei valori espressivi assoluti; l’altra impegnata nel ripercorrere le complesse ed alterne vicende della fortuna dell’artista quale si rispecchia tanto negli scritti dei biografi e dei critici dei secoli passati quanto nelle citazioni e nelle riprese iconografiche e stilistiche da parte di più tardi artisti — nella sfera verbale e letteraria cioè, e in quella figurativa.

Tale storia della fortuna, che l’autore conclude nel punto in cui, sul finire dell’Ottocento, essa “trapassa nel dibattito critico”, lungi dal rimaner limitata al campo della storia della cultura, si fa invece nerbo della definizione stessa dell’arte del maestro: perché ogni giudizio manifestato per verba da un critico o per lineas et colores da un pittore è inquadrato dall’Ercoli nella cultura e nella poetica del suo autore e può quindi, tradotto nel nostro linguaggio, fornir materia ad un giudizio originale e moderno. Per questo anche nella parte dedicata alla trattazione delle opere l’autore fa larga parte alla citazione di antichi e moderni giudizi, traendo da questi, in rapporto con le premesse che li hanno determinati, lo spunto per rinnovate definizioni di molti aspetti dell’arte del Correggio.

Il lettore apprezzerà senza dubbio a questo proposito i ragionamenti sottili che l’autore conduce sul significato profondo del vecchio motto “Correggio pittor della grazia” e quelli che lo portano a rovesciare, per inverarli, i vecchi giudizi sul Correggio come precursore del Barocco e profeta del Rococò.

Per tutto questo, e per altre ragioni ancora, il brillante scritto dell’Ercoli e la vastissima scelta di opere, presentate nel modo più fedele e più nitido, offrono al lettore un profondo saggio critico, che mentre introduce pianamente l’amatore alla comprensione dei valori artistici e al godimento delle opere dell’Allegri, presenta ampia materia di riflessione agli studiosi e segna un chiaro progresso nella penetrazione critica dell’arte del celebre pittore.

[Roberto Salvini]

Note bibliografiche

Pubblicazione di strenna bancaria realizzata da Artioli Editore per conto il Banco S. Geminiano e S. Prospero nel 1982; a copertina rigida in tela beige con titolazioni in nero al dorso; dotata di sovracoperta semi-lucida fotografica a colori; rilegata a filo; arricchita da un repertorio di fotografie a colori; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura con ampie marginature al testo; protetta da copertura in acetato trasparente.

Stato di conservazione

Più che Ottimo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; copertine rigide quasi intatte e con pochi segni del tempo; sovracoperta illustrata e protezione trasparente in acetato ottimamente conservate, con minimi segni di vissuto ai bordi, tenui ingiallimenti e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine quasi impercettibile]

Informazioni aggiuntive

Peso 2,22 kg
Dimensioni 25,2 × 34,5 × 2,8 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Modena

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

Formato

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition Very Good
Notes Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; copertine rigide quasi intatte e con pochi segni del tempo; sovracoperta illustrata e protezione trasparente in acetato ottimamente conservate, con minimi segni di vissuto ai bordi, tenui ingiallimenti e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine quasi impercettibile.

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