Giovanni Guerzoni (a cura di), Il tempo delle ciminiere. Immagini del paesaggio industriale italiano, Ed. InterBooks, 1993

Giovanni Guerzoni (a cura di), Il tempo delle ciminiere. Immagini del paesaggio industriale italiano, Ed. InterBooks, 1993

22,00 [21,15 + I.V.A.]

In stock

22,00 [21,15 + I.V.A.]

Catalogo della Mostra di Fotografia Industriale a Ferrara tenuta al Montclair State College, al Pratt Institute di Brooklyn ed alla New York University.

Availability: Disponibile Categorie: , ,

Descrizione

Edizione e Anno InterBooks, Padova, 1993 Illustrazioni Fotografie in B/N e a colori
Collana Archeologia dei resti industriali, #1 Grafica e copertina Laura Magni
N. Volumi 1 Traduzioni John Elliot
Dimensioni 23 x 30 x 0,8 cm. Peso (senza imballo) 0,53 kg.
Descrizione

Sottotitolo: «The time of the Smokestacks. Images of the Italian industrial landscape».

Catalogo della Mostra di Fotografia Industriale nel Ferrarese tenuta al Montclair State College (Settembre-Ottobre 1993), Pratt Institute di Brooklyn (Novembre-Dicembre 1993) e New York University (Gennaio-Marzo 1994).

Autori delle fotografie: Enrico Baglioni, Giuseppe Barboni, Vincenzo Cellini, Giovanni Guerzoni, Giangaetano Pinnavaia, Giorgio Ravalli, Roberto Roda, Alberto Rossi, Andrea Samaritani e Bruno Vidoni.

 

Il processo di industrializzazione del Ferrarese si realizzò in ritardo rispetto ad altre zone dell’Italia settentrionale. In un contesto economico eminentemente basato sull’agricoltura, lo sviluppo del settore era ostacolato dalla assenza di qualificate classi mercantili e imprenditoriali, dalla quasi assoluta mancanza di fonti energetiche e di strutture idonee al trasporto delle materie prime e dei prodotti lavorati, dalla scarsità di scuole professionali per un’adeguata formazione tecnica e industriale.

Agli inizi dell’Ottocento comparvero i primi sporadici opifici a ridosso del Po e del Volano, principali vie fluviali che garantivano l’approvvigionamento idrico e la facilità di trasporto delle merci.

L’esperienza più significativa di questa fase fu quella del saponificio sorto a Pontelagoscuro nel 1812 per iniziativa del triestino Carlo Luigi Chiozza. Il cavaliere Luigi Turchi, entrato come dipendente, diventò ben presto comproprietario dello stabilimento e ne fu direttore per circa quarant’anni, durante i quali la ditta raggiunse i più maturi risultati. L’attività proseguì fino agli anni Venti del Novecento con un grande successo coronato dalle esposizioni internazionali e da un raggio di esportazioni in tutti i continenti, senza che venisse mai meno la natura familiare dell’azienda, pur intessuta di elementi capitalistici che le garantirono sempre alti livelli di competitività sul mercato.

Alla fine dell’Ottocento, accanto al settore tessile, quello saccarifero fu per il Ferrarese il secondo principale ambito di sviluppo industriale. L’introduzione della barbabietola da zucchero nelle campagne modificò sensibilmente l’assetto economico locale e incise profondamente sul rapporto tra la conformazione del territorio e gli insediamenti industriali che si disseminarono in quasi tutta la provincia. Il primo opificio sorse per volontà del piemontese Francesco Cirio a Codigoro nel 1898. L’attività saccarifera si intensificò maggiormente a Pontelagoscuro, a ridosso della linea ferroviaria Ferrara-Padova, dove erano garantiti trasporti facili e rapidi, l’ausilio di quelli fluviali e l’approvvigionamento idrico necessario alla lavorazione delle barbabietole.

Investimenti esogeni di ingenti capitali trasformarono rapidamente il villaggio in un polo industriale di livello europeo. Le speranze alimentate dall’industria saccarifera in una prospettiva di miglioramento economico ed occupazionale vennero presto deluse: nel primo decennio del Novecento, il decollo industriale del Ferrarese, limitato al settore saccarifero, era ancora assai lento. L’incapacità di iniziativa economica locale, la mancanza di una solida tradizione industriale e di esperienza tecnico-organizzativa del ceto imprenditoriale, unitamente alla povertà di infrastrutture e alla fuga dei capitali all’esterno della provincia, impedirono al Ferrarese di partecipare al grande progresso che, in età giolittiana, avrebbe interessato l’industria tessile, chimica e meccanica nell’Italia settentrionale.

Note bibliografiche

Prima Edizione del 1993, a copertina morbida semi-lucida fotografica in B/N; titolazioni al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e grammatura; ricchissima di fotografie d’autore in B/N e a colori, anche a tutta pagina.

Stato di conservazione

Come Nuovo [il libro proviene da uno stock editoriale di magazzino, pertanto le eventuali imperfezioni (se riscontrabili) sono dovute al solo stockaggio ed al tempo].

Informazioni aggiuntive

Peso 0,53 kg
Dimensioni 23 × 30 × 0,8 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Padova

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Formato

Illustrazioni

Genere

Soggetto

Lingua

Condition New
Notes Il libro proviene da uno stock editoriale di magazzino, pertanto le eventuali imperfezioni (se riscontrabili) sono dovute al solo stockaggio ed al tempo.

Recensioni

Ancora non ci sono recensioni.


Recensisci per primo “Giovanni Guerzoni (a cura di), Il tempo delle ciminiere. Immagini del paesaggio industriale italiano, Ed. InterBooks, 1993”