Jessie White Mario, Della vita di Giuseppe Mazzini, Ed. Bononia University Press, 2008

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uando Jessie White Mario, sull’onda del successo riscosso da Garibaldi e i suoi tempi, si propose ai principali editori milanesi (Treves e Sonzogno) con il progetto della vita di Mazzini nell’autunno del 1884, dovettero essere in molti a preoccuparsi. Perché Miss Uragano, come talvolta la chiamava lo stesso Mazzini, era una donna d’eccezione: una giornalista colta e affascinante, studiosa di filosofia, infermiera in tutte le campagne garibaldine d’Italia, e custode delle memorie di una schiera di persone prime del nostro Risorgimento.

Una donna che, quando interrogata dalla polizia riguardo alla sua conoscenza di questo grande personaggio, risponde con orgoglio: “Lo conosco, lo tengo il Cristo del secolo e nel qualificarlo tale ho voluto dire che sia l’uomo scelto da Dio per dar la nuova parola a quest’epoca, ch’è Dio e popolo: credo che l’epoca dei tiranni è finita e che l’epoca del popolo sta per cominciare”.

Da Mazzini, Miss Uragano aveva appreso, come tutti gli italiani non immemori di dover essere degni dell’ora presente, a «vivere la vita in dedizione». Non è perciò possibile scindere il ritratto dell’uomo e del politico, del letterato e dell’«apostolo», dalla personalità composita e, diciamolo pure, eroica, della scrittrice.

Questa, infatti, segna di sé non solo la struttura del libro, perfino in certi suoi appassionati squilibri che dilatano le annotazioni facendole lo scenario di ferventi discussioni, ma ne impronta la veridicità. La storia, per Jessie, è un atto pratico, una forma del combattimento, un imperativo della coscienza morale: né pretta erudizione, né mera consolazione.

Assai più del Garibaldi, il Mazzini della Mario testimonia il grado sterilizzazione del potenziale eversivo del repubblicanesimo, pedaggio inevitabile da pagare alla comunicazione di massa facilitata e, contestualmente, alla piena riabilitazione del contributo democratico nell’ambito della ricostruzione conciliatoristica in via di allestimento.

Prima Edizione di grande formato del 2008 della ristampa anastatica del celebre testo di Jessie White Mario datato 1884, a copertina rigida in tela rossa con titoli e fregi d’oro al piatto e al dorso e bordatura grafica delle copertine in nero, stampata su carta di ottima qualità, rilegata a filo, ricca di incisioni in B/N nel testo e f.t..

Ottimo [il volume si presenta intatto, senza segni, pagine strappate, logorii, mancanze o usure degne di nota; legatura più che resistente; copertine molto ben conservate e senza abrasioni (ma con perdita di parte dei fregi in oro al piatto anteriore e al dorso a causa di umidità); piccola sbavatura di colore rosso dovuta all’umidità in una zona limitata delle pagine neutre iniziali, assolutamente non grave]