La mente dell’uomo è certamente insufficiente a comprendere appieno la vastità del Creato, del quale il Sistema Solare e la nostra Galassia non sono che una parte infinitesima. Tuttavia, partendo dalle osservazioni accumulate nei millenni dai tempi di Babilonia fino ad oggi, l’uomo non ha mai rinunciato a farsi una sua idea del Creato e delle leggi fisiche che lo governano ed ha sempre sognato di poter un giorno esplorare direttamente i pianeti più vicini alla Terra, con la speranza di allargare cosi la base delle sue esplorazioni scientifiche e penetrare un passo più avanti nell’affascinante mistero del cielo stellato.
La chiave di ingresso all’astronautica è fornita dalla propulsione a razzo che ha la preziosa prerogativa di poter eficacemente funzionare anche nel vuoto quasi assoluto degli spazi interplanetari. Questo risultato fondamentale era già noto ai tempi di Newton. Tuttavia solo recentemente e per motivi estranei all’astronautica, è stato compiuto il grande sforzo tecnico ed economico, necessario per la realizzazione di razzi, capaci di mettere in orbita un satellite attorno alla Terra o di lanciare una sonda verso lo spazio profondo.
In realtà i razzi spaziali sovietici ed americani sono semplicemente il frutto del progresso aeronautico e missilistico di quelle due nazioni ed il veicolo spaziale non è che la logica extrapolazione di una evoluzione tecnica che mirava a velocità e quindi a quote sempre piu elevate. Non vi è astronautica senza razzi adeguati: IUnione Sovietica e gli Stati Uniti d’America sono fin a questo momento, i soli Paesi costruttori di razzi spaziali e perciò anche i soli Paesi che possono svolgere una attività astronautica autonoma. Tuttavia il generale progresso della tecnica ed il crescente interesse all’astronautica fanno sperare che in un prossimo futuro la esplorazione dello spazio sarà opera di tutte le nazioni e potrà forse sviluppare uno spirito di cooperazione tra i popoli della Terra.
La esplorazione dello spazio, continuando idealmente le imprese di Colombo e degli altri navigatori che cambiarono il volto alla nostra civiltà, preparando l’evo moderno, rappresenta percio la nuova frontiera del nostro tempo, e, come tutte le nuove frontiere, si presenta a noi piena di incognite, ma anche ricca di speranze. Non è oggi possibile fare delle previsioni sugli effetti che l’astronautica potrà determinare sul nostro futuro modo di vivere e di pensare.
È tuttavia lecito riconoscere nell’attività spaziale svolta dal 1957 fino ad oggi tre elementi essenziali. In primo luogo la ricerca spaziale produce nuove conoscenze scientiiche che non sarebbero possibili in nessun altro modo, come, ad esempio, la scoperta delle fasce di Van Allen o quella, della forma « a pera », della Terra dovuta al satellite Vanguard. In secondo luogo l’impiego dei satelliti artificiali porta ad applicazioni pratiche di straordinaria importanza come è accaduto per i satelliti di telecomunicazione, i satelliti geodetici e di navigazione, i satelliti meteorologici. In terzo luogo, la tecnologia spaziale ha assunto la funzione di settore di avanguardia dell’intero progresso tecnologico delle nazioni, determinando una grandiosa evoluzione e rivoluzione in tutti i campi della tecnica e particolarmente in quello dei materiali, della elettronica, della trasformazione della energia.
Non occorre sottolineare la importanza dei tre elementi ricordati e gli sviluppi prossimi che essi avranno. Le informazioni che noi abbiamo sul Creato si riducono sostanzialmente alle onde elettromagnetiche provenienti dai corpi celesti ed alla legge di gravità che sembra regolare tutto l’Universo. La esplorazione diretta della materia rarefatta che riempie lo spazio tra noi ed il Sole permetterà lo studio della materia, in condizioni irrepetibili, in laboratorio; gli strumenti posti sugli «Osservatori Orbitali» consentiranno indagini sulle origini e sulla evoluzione del Sole e delle stelle anche nelle zone dello spettro che non arrivano agli osservatori terrestri a causa dell’azione iltrante dellatmostera: i satelliti artificiali e le sonde spaziali permetteranno lo studio dei campi gravitazionali, fornendo notizie sicure sulla forma esterna e sulla costituzione interna della Terra e degli altri pianeti. Parimenti, i satelliti di telecomunicazione aumenteranno di milioni di volte, in pochi anni e con estrema economicità, il volume delle nostre comunicazioni attraverso I’Atlantico e consentiranno l’allacciamento telefonico e televisivo di tutte le nazioni del mondo; i satelliti meteorologici aumenteranno, a beneficio della navigazione e della agricoltura, il tempo di validità delle previsioni meteorologiche che oggi è cosi ridotto soprattutto perché mancano le osservazioni meteorologiche su vaste zone della Terra, in particolare sui poli, sui grandi deserti, e su una parte notevole degli oceani. Infine, il progresso tecnologico che accompagna e condiziona la ricerca spaziale, non solo, ha dato un impulso grandioso alle capacità produttive ed industriali degli Stati Uniti d’America e della Unione Sovietica, ma è stato forse l’elemento determinante che ha indotto tutti gli altri Paesi… […]
[Gen. Luigi Broglio]
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