Jean Leymarie e Claude Bouret (saggi di), Camille Pissarro, Ed. Ferrara Arte, 1998
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Camille Pissarro… colui che con Monet diede vita al movimento impressionista e l’unico a partecipare, tra il 1874 e il 1886, a tutte e otto le mostre che il gruppo allestì…
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Descrizione
Edizione e Anno | Ferrara Arte, Ferrara, 1998 | Illustrazioni | 109 fotografie a colori e 180 figure in B/N |
Saggi | Jean Leymarie e Claude Bouret | Traduzione | Renata Ricci |
Comitato organizzatore | Jean Leymarie, Andrea Buzzoni e Sibylle Pieyre de Mandiargues | Cronologia e immagini | Jeanine Bailly-Herzberg |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 251 |
Dimensioni | 23 x 29,8 x 1,8 cm. | Peso (senza imballo) | 1,42 kg. |
Descrizione |
S ei anni dopo la fortunata rassegna Claude Monet e i suoi amici, il Palazzo dei Diamanti ospita la prima mostra che l’Italia abbai mai dedicato al decano degli impressionisti, Camille Pissarro, colui che con Monet diede vita al movimento e l’unico a partecipare, tra il 1874 e il 1886, a tutte e otto le mostre che il gruppo allestì. Il nome e l’opera di Pissarro, celebrati un poco ovunque nel mondo soprattutto da vent’anni a questa parte, nel nostro paese hanno goduto di una fortuna critica significativa e precoce tra la fine dello scorso e gli inizi di questo secolo, per poi scontrarsi con un lungo periodo di scarsa sensibilità della critica d’arte italiana per l’impressionismo ed essere avvoltı, per quasi un cinquantenni0, da una spessa cortina di silenzio. Ragione essenziale di questa esposizioneè dunque quella di riaprire in Italia la riflessione critica su questo innovatore dell’arte moderna e, ad un tempo, ofrire per la prima volta al grande pubblico la possibilità di un incontro diretto con l’arte di Pissarro: cento e sette opere, tra oli, incisioni, disegni, acquerelli e pastelli; una delle selezioni più ampie mai realizzate dopo quella, memorabile e forse irripetibile perfino per quelle capitali, presentata a Londra, Parigi e Boston nel 1980-81, in occasione del centocinquantesimo anniversario della nascita dell’artista. Ciò che sortirà da questo incontro sarà la riscoperta, o per qualcuno forse la scoperta, di un grande paesaggista, di un cantore straordinario e straordinariamente appassionato della natura nei suoi aspetti più nascostie meno eclatanti, ma anche contemporaneamente, di un interprete altrettanto sensibile e acuto dei mille altri volti della realtà che lo circondava; capace perfino, negli ultimi anni della sua vita, di trasformarsi, come i soli grandi artisti sanno fare, in vero e proprio poeta della città e della vita moderna che vi pulsa, frenetica, in ogni luogo e in ogni ora del giorno. E capace anche, da uomo e artista modesto ed anche per questo grande, di essere prodigo di sostegno e di consigli nei confronti di artisti ben più giovani di lui dei quali per primo riconobbe il talento Cézanne, Seurat, Gauguin, Van Gogh e lo stesso Matisse, oltre che di trarre esempio e stimoli dal loro lavoro, quello di Cézanne e Seurat soprattutto, quando gli parve poter essere utile al suo. Se è stato possibile allestire questa rassegna, superando difficoltà di ogni genere, lo si deve all’apporto generoso e disinteressato di tantissimi amici, vecchi e nuovi, che si è cercato di ringraziare ad uno ad uno in catalogo ma con la certezza – tanti sono stati – di non averli potuti ricordare tutti. Di qui, in primo luogo, un ringraziamento collettivo, [dalla Presentazione di Paolo Siconolfi, Francesco Ruvinetti e Roberto Soffritti]
Una grande mostra che, per la prima volta in Italia, riunisce un’estesa selezione di sue opere provenienti da numerosi musei e collezioni francesi ma anche da altri sette paesi europei, dagli Stati Uniti e da Israele. Tra i musei che hanno concesso loro opere per questa attesissima ”prima” italiana di uno dei ”grandi padri dell’Impressionismo”, il Musée di Art Moderne di Liegi, la Bibliotheque nationale di Parigi, il Musée des Beaux Arts di Reims, il Musée de la Chartreuse di Douai, il Musée Marmottan e il Musée d’Orsay di Parigi; gli israeliani The Israel Museum di Gerusalemme e Museo di Belle Arti di Tel Aviv; dal Messico arrivano opere da una importante collezione privata, mentre dall’Olanda sono stati concessi prestiti dal Kroller-Muller Museum di Otterlo. L’Inghilterra contribuisce alla straordinaria mostra ferrarese con opere provenienti dall’Art Gallery and Museum di Glasgow, dalla Collezione Sacerdoti di Londra e dalla Tate Gallery. Altri quadri vengono dalla Repubblica Ceca (Praga), dalla Svizzera (Berna e Ginevra) e soprattutto dagli Stati Uniti rappresentati a Palazzo dei Diamanti da opere concesse, in via eccezionale, dalla Armand Hammer Foundation di Los Angeles, dalla Collezione Ruth e Bruce Dayton di Minneapolis, dal County Museum of Art di Los Angeles, dal Krannert Art Museum di Urbana-Champaing, dal Museum of Art di Philadelphia, dal Museum of Fine Arts di Springfield, dalla National Gallery di Washington.
Indicc:
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Note bibliografiche |
Pubblicazione di Ferrara Arte del 1998 (di non facile reperibilità), con funzione di Catalogo dell’ominima mostra svoltasi a Ferrara presso il Palazzo dei Diamanti dal 15 Febbraio al 10 Maggio 1998, a copertina morbida alettata lucida fotografica a colori, con titoli al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità, con buone marginature alle pagine di testo; ricca di molte fotografie in B/N e a colori, anche a tutta pagina. |
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Stato di conservazione |
Più che Ottimo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e molto resistente; copertine morbide in condizioni ottime con minimi segni di vissuto ai bordi e qualche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; lieve ingiallimento delle pagine ai margini; una piccolissima macchia di inchiostro rosso trascurabile ad una delle pagine iniziali]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,42 kg |
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Dimensioni | 23 × 29,8 × 1,8 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Ferrara |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e molto resistente; copertine morbide in condizioni ottime con minimi segni di vissuto ai bordi e qualche opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; lieve ingiallimento delle pagine ai margini; una piccolissima macchia di inchiostro rosso trascurabile ad una delle pagine iniziali. |
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