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Ludovico A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi sive Dissertationes, Ed. Arnaldo Forni, 1965

Ludovico A. Muratori, Antiquitates Italicae Medii Aevi sive Dissertationes, Ed. Arnaldo Forni, 1965

570,00 [548,08 + I.V.A.]

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Divise in 75 dissertazioni, le Antiquitates del Muratori affrontano la civiltà dell’Alto e Basso Medioevo in Italia sulla scorta di migliaia di documenti prodotti con illuminata perizia.

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Descrizione

Riveduta da G. Vanzolini Aggiunte di Gianandrea Lazzarini
Edizione e Anno Arnaldo Forni, Sala Bolognese (BO), 1965 Illustrazioni Incisioni e disegni in B/N
N. Volumi 6 N. Pagine 3747
Dimensioni 22,5 x 31,5 x 28,5 cm. Peso 12,75 kg.
Descrizione

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itolo completo: «Antiquitates italicae medii aevi, sive Dissertationes de moribus, ritibus, religione, regimine, magistratibus, legibus, studiis literarum, artibus, lingua, militia, nummis, principibus, libertate, servitute, foederibus, aliisque faciem & mores Italici populi referentibus post declinationem Rom. Imp. ad annum usque 1500. Omnia illustrantur, et confirmantur ingenti copia diplomatum et chartarum veterum, nunc primum ex archivis Italiae depromtarum, additis etiam nummis, chronicis, aliisque monumentis numquam antea editis. Palatinis Mediol. sociis editionem curantibus, Mediolani, ex typographia Societatis Palatinae in regia curia».

Divise in 75 dissertazioni che “organizzano ab intra la materia”, le Antiquitates affrontano la civiltà dell’Alto e Basso Medioevo in Italia sulla scorta di migliaia di documenti prodotti con illuminata perizia.

Storia religiosa e popolare, istituti giuridici, patrimonio culturale e linguistico, costume ed economia, sono studiati muovendo “dall’accertamento filologico… a una valutazione storicistica delle strutture di quella società” [F. Forti]. Come precisa Forti nel cappello introduttivo alla scelta dal trattato nell’antologia di Ricciardi (1964), “per ciascun argomento delle settantacinque dissertazioni possediamo oggi studi più compiuti e più approfonditi, ma in tutti questi è possibile riconoscere la lontana matrice muratoriana. Il Muratori mette a profitto la lezione dei maurini e la collaborazione col Leibniz, muovendosi con una sicurezza metodica pari alle più alte del suo tempo: sotto l’aspetto paleografico e diplomatico, basti dire che di circa tremila diplomi e quasi altrettante carte private, di oltre settecento epistole papali citate nell’opera, pochissime vedono mutato oggi il criterio di attendibilità dato da lui”.

Il Medio Evo è accuratamente delimitato a partire dalle invasioni barbariche (con una rivalutazione dell’età longobarda, che si connette a una certa simpatia di fondo verso il mondo germanico) e dalla frantumazione dell’impero romano nei vari stati nazionali, con la successiva restaurazione del Sacro Romano Impero, con le connesse procedure delle elezioni di re e imperatori, e l’assegnazione dei feudi.

L’attenzione punta poi sull’Italia e le sue varie autorità civili e religiose, il funzionamento degli apparati di vertice (leggi, monete, tasse, tribunali, esercito), con una lunga sezione dedicata a comuni e signorie. Interessantissime le dissertazioni che descrivono la vita della gente comune, in privato e in pubblico: demografia, evoluzione del costume, ruolo della donna, abbigliamento, mestieri, mercati, duelli, “giudizi di Dio”, l’istituzione della cavalleria, giochi e sport, arte, letteratura e lingua (ci sono pagine dotate di accuratissima documentazione sull’origine della lingua italiana dal latino tardo, e sull’origine di nomi e cognomi).

Soprattutto gli ultimi due tomi si occupano della religiosità medievale (gerarchia ecclesiastica, abbazie, parrocchie, monasteri, confraternite laiche, culto dei santi, superstizioni), né il Muratori difensore dell’Impero contro la Santa Sede si tira indietro quando deve denunciare le aberrazioni della Chiesa, la cupidigia delle rendite, il potere temporale: cosa che, si è visto, metteva in difficoltà persino il papa amico.

Note bibliografiche

Ristampa anastatica della Prima Edizione (Milano, 1738-1742), realizzata da Arnaldo Forni, a copertina rigida in tela grigio-marrone, titolata in oro al dorso, stampata su carta di buona grammatura e qualità, rilegata a filo.

Tuttora sul mercato collezionistico c’è un prezzo di riferimento a Catalogo dichiarato dall’Editore di €985, seppur non sia sempre semplice da reperire. La tiratura dell’opera fu limitata dall’Editore nel numero di 200 esemplari.

Stato di conservazione

Come Nuovo [considerando che l’opera compie quest’anno il mezzo secolo di vita, le condizioni sono quasi perfette; i volumi ci sono pervenuti chiusi nel cellophane editoriale protettivo (da noi rimosso per scopi di controllo qualità); non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure particolari che vadano evidenziate; legatura robusta; bordi e spigoli ben netti; tela non usurata; lo stoccaggio così prolungato nel tempo ha determinato qualche piccola ammaccatura da urto o lievissima abrasione, davvero trascurabili; ingiallimento della carta quasi assente]

Informazioni aggiuntive

Peso 12,75 kg
Dimensioni 22,5 × 31,5 × 28,5 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Bologna

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

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Formato

Illustrazioni

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition n/a
Notes Considerando che l'opera compie quest'anno il mezzo secolo di vita, le condizioni sono quasi perfette; i volumi ci sono pervenuti chiusi nel cellophane editoriale protettivo (da noi rimosso per scopi di controllo qualità); non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure particolari che vadano evidenziate; legatura robusta; bordi e spigoli ben netti; tela non usurata; lo stoccaggio così prolungato nel tempo ha determinato qualche piccola ammaccatura da urto o lievissima abrasione, davvero trascurabili; ingiallimento della carta quasi assente.

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