Luigi Fornaciari, Esempi di bello scrivere, Ed. Felice Paggi Libraio, 1876

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Un’antologia in due volumi con i quali Luigi Fornaciari presentava agli studenti (nel XIX sec.) esempi letterari “di bello scrivere”, scelti secondo il suo gusto di purista.

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Descrizione

Edizione Felice Paggi Libraio, Firenze, 1876 Appendice Prof. Raffaello Fornaciari
N. Volumi 2 N. Pagine 410 + 478
Dimensioni 12 x 18 x 6 cm. Peso 0.80 kg.
Descrizione

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itolo completo: «Esempi di bello scrivere, scelti e illustrati dall’avv. Luigi Fornaciari, diligentemente riveduti e corretti ed accresciuti di un’Appendice per opera del prof. Raffaello Fornaciari figlio del compilatore – Vol. I (Prosa) e Vol. II (Poesia)».

Luigi Fornaciari (Lucca, 17 settembre 1798 – Lucca, 23 febbraio 1858) studiò grammatica e retorica nell’Università di Lucca, allora conosciuta anche come “Istituto dei Pubblici Studi di San Frediano”; ebbe come professore di greco l’erudito Cesare Lucchesini. Al termine degli studi si laureò in giurisprudenza. Nel 1820 si trasferì a Roma per fare pratica nello studio di un avvocato.

Tornato a Lucca nel 1824, fu incaricato dell’insegnamento di belle lettere e di greco, si sposò nel 1825 con Teresa Martinelli, dalla quale ebbe quattro figli, fu ammesso nel 1826 all’Accademia di Scienze, Lettere ed Arti, divenendone segretario, pubblicò in quello stesso anno un commento delle odi di Pindaro e nel 1829 gli Esempi di bello scrivere in prosa seguiti l’anno dopo dagli Esempi di bello scrivere in poesia, un’antologia in due volumi con i quali egli presentava agli studenti esempi letterari scelti secondo il suo gusto di purista.

Necessità di carattere economico lo obbligarono a lasciare parzialmente l’insegnamento – mantenne la sola cattedra di greco – per entrare nel 1830 in magistratura, prima giudice e poi presidente della Rota criminale di Lucca. Nel 1837 fu avvocato regio e nel 1845 fu ancora primo presidente in Rota criminale e consigliere di Stato.

Nel 1847 consigliò il Duca Carlo Ludovico di Borbone di concedere lo Statuto ai Lucchesi, mostrando allo stesso tempo le piaghe dello Stato: perciò perse onori e stipendi. Ma il Granduca Leopoldo II di Toscana lo risollevò, dandogli l’incarico di procuratore generale. Il Fornaciari entrò poi nella Corte Regia di Lucca, a capo del “criminale”.

Dopo essere divenuto avvocato regio, ebbe l’occasione di sperimentare le cause dei delitti, molti dei quali originati dalla miseria e da carenza di educazione, quindi nell’Accademia Lucchese compose e lesse Discorsi sulla povertà, per ottenere l’istituzione di asili infantili e aiuti per l’istruzione e la disciplina dei bisognosi. Divenne Scolarca dei Filomati di Lucca e presenziava regolarmente alle adunanze dell’Istituzione, come testimoniano gli Atti della Reale Accademia De’ Filomati.

In occasione del suo funerale fu letta una orazione da Telesforo Bini, incaricato dall’Accademia Reale lucchese. Il figlio Raffaello (1837-1917) fu insegnante di letteratura nei licei di Lucca e Firenze, autore di diversi saggi e di un apprezzato Disegno storico della letteratura italiana (1874).

Note bibliografiche

“Seconda Edizione fiorentina” (come da frontespizio) a copertina rigida scura finto-marmorizzata e protezione al dorso ed agli spigoli in tela, con titoli dorati al dorso, corredata da disegni e fotografie in B/N e a colori.

Stato di conservazione

Ottimo [non si notano danni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura a filo robusta; copertine rigide inscurite al dorso ma ancora nette e vive ai bordi e agli spigoli; ingiallimento delle pagine nella norma; qualche piccola macchia alle pagine, assolutamente non pregiudicante la lettura; segni a matita colorata ed etichettature ai frontespizi; coste un po’ imbrunite]

Informazioni aggiuntive

Peso 0,80 kg
Dimensioni 12 × 18 × 6 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Firenze

Anno di pubblicazione

Formato

Genere

Soggetto

Colore principale

,

Lingua

Condition Very Good
Notes Non si notano danni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura a filo robusta; copertine rigide inscurite al dorso ma ancora nette e vive ai bordi e agli spigoli; ingiallimento delle pagine nella norma; qualche piccola macchia alle pagine, assolutamente non pregiudicante la lettura; segni a matita colorata ed etichettature ai frontespizi; coste un po' imbrunite.

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