Martin Postle (a cura di), Joshua Reynolds e l’invenzione della celebrità, Ed. Ferrara Arte, 2005
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Reynolds fu l’artista britannico vivente più conosciuto in patria e all’estero e promosse la celebrità di molti suoi illustri contemporanei: politici e cortigiane, intellettuali e alti ufficiali, attori e aristocratici…
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Descrizione
Edizione | Ferrara Arte, Ferrara, 2005 | Illustrazioni | Fotografie a colori |
Curatela | Martin Postle | Traduzione | Mary Archer, Alessandra Costa e Giulia Archer |
Coordinamento scientifico | Maria Luisa Pacelli e Silvia Garinei | Consulenza bibliografica | Laura Benini |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 295 |
Dimensioni | 24,3 x 30,4 x 2,5 cm. | Peso | 1,76 kg. |
Descrizione |
«L a Tate Britain, in collaborazione con Ferrara Arte, è lieta di presentare la più importante esposizione degli ultimi vent’anni dedicata all’opera di sir Joshua Reynolds (1723-92), fondatore e primo presidente della Royal Academy of Arts, nonché massimo protagonista della scena artistica britannica del Settecento. A differenza della rassegna allestita nel 1985-86 al Grand Palais di Parigi e alla Royal Academy di Londra, che offriva una panoramica generale della produzione dell’artista, questa mostra mette a fuoco il rapporto tra le sue opere più pregevoli – i ritratti – e la dinamica e complessa alta società inglese del periodo georgiano, dalla quale esse scaturirono e alla quale diedero un contributo straordinario. Reynolds fu un uomo celebre – l’artista britannico vivente più conosciuto in patria e all’estero – e nello stesso tempo promosse la celebrità di molti suoi illustri contemporanei: politici e cortigiane, intellettuali e alti ufficiali, attori e aristocratici. Eccellente tessitore di relazioni sociali, egli fu per quei personaggi un amico, un agente e un esperto in pubbliche relazioni: di molti affinò l’immagine, di altri la plasmò, offrendola all’avido consumo del pubblico. L’enorme fascino che personaggi celebri esercitavano sul pubblico si manifestò in modi diversi: a Londra divennero sempre più popolari le mostre d’arte contemporanea, dove naturalmente non mancavano mai i ritratti di Reynolds delle figure più in vista; fiorì il mercato delle stampe, che rendeva accessibili, in gran numero e a poco prezzo, le riproduzioni dei dipinti di maggior successo; infine, ebbero una grande diffusione i giornali, che descrivevano nei particolari la vita pubblica e privata di chi orientava il gusto e determinava le mode. Come emerge chiaramente da questa rassegna, Reynolds esercitò una notevole influenza in tutti quegli ambiti, grazie al suo istinto innato per ciò che poteva interessare al pubblico e all’impegno con cui elevò i suoi personaggi al di sopra dell’eventuale banalità delle loro reali imprese, immettendoli in una dimensione classica, storica e di cultura aulica. Soggiornando in Italia tra il 1749 e il 1752, Reynolds conobbe le opere dei grandi maestri del passato che in seguito avrebbe elogiato nei Discorsi alla Royal Academy. Fu allora che si impose la missione di elevare il prestigio dell’ arte britannica al livello delle grandi tradizioni europee. Viaggiando da Bologna a Venezia, nell’estate del 1752, egli sostò brevemente a Ferrara dove, tra l’altro, poté ammirare l’arte del Guercino. Molti anni dopo, Angelo Talassi, poeta ferrarese, incontrò a Londra Edmund Burke, Samuel Johnson, Joshua Reynolds e David Garrick. Tornato a Ferrara, descrisse quegli uomini in termini lusinghieri, definendoli «il Cicerone, il Platone, l’Apelle, e il Roscio d’Inghilterra». Anche per questo oggi siamo particolarmente lieti di inaugurare, proprio nel Palazzo dei Diamanti di Ferrara, la prima mostra importante dedicata a Reynolds in Italia. L’esposizione è stata ideata e curata da Martin Postle, responsabile del Dipartimento d’arte britannica della Tate Collection, che ha lavorato a stretto contatto con molti colleghi di diversı musei, a Londra come a Ferrara, e con una schiera di prestatori straordinariamente generosi. Per il catalogo, Postle si è avvalso della collaborazione di tre insigni studiosi: Tim Clayton, Mark Hallett e Stella Tillyard. Questo progetto è un grande successo personale di Martin, che ha dedicato più di vent’anni allo studio di Reynolds. Siamo certi che la sua interpretazione – ricca, ambiziosa e originale – dell’immensa importanza di Reynolds come ritrattista e come protagonista della vita sociale della Londra georgiana, risulterà assai gradita e illuminante per il nuovo pubblico, in Italia e in Gran Bretagna.
Indice:
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Note bibliografiche |
Pubblicazione di Ferrara Arte del 2005, con funzione di Catalogo dell’omonima mostra svoltasi a Ferrara presso il Palazzo dei Diamanti dal 13 Febbraio al 1 Maggio 2005, a copertina rigida cartonata fotografica a colori, con titoli in bianco al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità, con buone marginature alle pagine e layout del testo su due colonne; ricca di molte fotografie a colori. Esaurito e di non semplicissima reperibilità. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e molto resistente; copertine rigide molto ben conservate, con pochi segni del tempo e lievissime opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine quasi inesistente] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,76 kg |
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Dimensioni | 24,3 × 30,4 × 2,5 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Ferrara |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | n/a |
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Notes | A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e molto resistente; copertine rigide molto ben conservate, con pochi segni del tempo e lievissime opacità da sfregamento ai piatti; coste abbastanza luminose; ingiallimento delle pagine quasi inesistente. |
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