Nello Forti Grazzini, L’arazzo ferrarese, Ed. Electa, 1982
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La fabbricazione, il collezionismo, l’importazione e l’esportazione di arazzi nella Ferrara del XV e XVI secolo: un capitolo importante della storia dell’arte…
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Descrizione
Direttore editoriale | Carlo Pirovano | Redazione | Rita D’Alessio Grassi |
Edizione e Anno | Electa, Milano, 1982 | Illustrazioni | Fotografie in B/N e a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 239 |
Dimensioni | 25,5 x 29 x 3 cm. | Peso (senza imballo) | 1,83 kg. |
Descrizione |
La fabbricazione, il collezionismo, l’importazione e l’esportazione di arazzi nella Ferrara del XV e XVI secolo: un capitolo importante della storia dell’arte – non solo ferrarese – che illustra direttamente una specifica pratica artistica, ma che, al tempo stesso, illumina il complesso mondo culturale del Rinascimento a Ferrara: dalla pittura di Giulio Romano e della sua scuola, all’epica dell’Orlando Furioso. Gli arazzi non erano soltanto sostituti degli affreschi: erano molto più costosi (per il prezzo dei filati, talora anche d’oro e d’argento, e per la laboriosità dell’esecuzione che comprendeva la fattura dei grandi modelli pittorici in scala – i cartoni – e la lenta tessitura da parte degli arazzieri) e pertanto assolvevano più efficacemente a compiti di status symbol; inoltre, essendo paramenti leggeri e mobili, facilmente trasportabili, potevano essere esposti entro sedi diverse, seguire i loro proprietari in viaggio, essere dispiegati all’aperto. Una serie di arazzi faceva insomma le veci di dieci, di cento cicli pittorici inamovibili e non è perciò strano che tutti i più noti mecenati italiani di epoca tardo-gotica, rinascimentale e barocca ne fossero entusiasti collezionisti. Malgrado la fortuna loro arrisa in passato e a onta della loro innegabile bellezza (quando sono di buona qualità ed in buono stato), gli antichi arazzi non sono oggi apprezzati, in Italia, come dovrebbero. Ammirati come cose singolari o per la stupefacente tecnica tessile, sono però considerati, a torto, un fenomeno marginale della storia dell’arte nella Penisola. |
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Note bibliografiche |
Edizione commerciale di una coeva strenna bancaria realizzata da Electa per Cassa di Risparmio di Ferrara (Ca.Ri.Fe.), pubblicata nel 1982, a copertina rigida in tela bianca, con titoli in nero al dorso; rilegata a filo; stampata su carta patinata di buona qualità, con buone marginature alle pagine; dotata di sovracoperta lucida fotografica a colori e cofanetto rigido editoriale con fiancate illustrate a colori. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [stante l’età dell’articolo, il tomo è in perfette condizioni, senza nessun tipo di rovinatura esterna o interna; legatura compatta e resistente; ingiallimento delle pagine pressoché assente; minimi e trascurabili segni di vissuto alla sovracoperta ed al cofanetto]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,83 kg |
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Dimensioni | 25,5 × 29 × 3 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Recensioni
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