Niccolò Tommaseo, Colloquii col Manzoni, Ed. Sansoni, 1929
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Tommaseo fu una delle figura tra le più significative dell’intellettualità cattolica italiana dell’Ottocento, dando prova delle sue facoltà in quasi tutti i campi dell’attività letteraria.
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Descrizione
Edizione e Anno | Sansoni, Firenze, 1929 | Illustrazioni | Fotografie in B/N f.t. |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 303 |
Dimensioni | 13,8 x 19,8 x 2,5 cm. | Peso (senza imballo) | 0,46 kg. |
Descrizione |
Titolo completo: «Colloquii col Manzoni, pubblicati per la prima volta e annotati da Teresa Lodi con VII facsimili e X ritratti». Niccolò Tommasèo (Sebenico, 1802 – Firenze, 1874) nacque in una famiglia di commercianti italiani e compì i primi studî nel seminario di Spalato; nel 1817 si trasferì per gli studî di legge a Padova, dove conobbe A. Rosmini. Nell’ambiente padovano, dopo il conseguimento della laurea (1822) e un breve soggiorno a Sebenico, iniziò la sua carriera di scrittore e pubblicista; si trasferì poi a Milano (1824-27), dove lavorò per l’editore Stella, si legò di devota amicizia ad A. Manzoni (si vedano i Colloqui col Manzoni, post., 1928) e cominciò a collaborare all’Antologia di G. P. Vieusseux; quindi a Firenze, dove intensificò tale collaborazione, strinse amicizia con G. Capponi ed ebbe una sofferta relazione amorosa con Geppina Catelli. Dopo la chiusura della rivista, causata in parte da un suo articolo-recensione che provocò il risentimento dell’ambasciatore d’Austria, scelse la via dell’esilio in Francia (1834), vivendo a Parigi, a Nantes e infine in Corsica; di qui, beneficiando di un’amnistia, rientrò in Italia (1839), fece ritorno a Sebenico e si stabilì per un decennio a Venezia. Fu un periodo d’intensa attività letteraria e anche politica. Imprigionato nel gennaio 1848 per le sue posizioni antiaustriache, liberato nel marzo, insieme a D. Manin, dal popolo insorto, fu ministro nel governo provvisorio, ambasciatore a Parigi e tra i più accesi protagonisti della difesa della Repubblica veneziana; caduta la quale si rifugiò a Corfù (1849), dove riprese la sua attività scrivendo tra l’altro un libro su quegli avvenimenti (Venezia negli anni 1848 e 1849, 2 voll., post., 1931-50), e sposò la vedova Diamante Pavello, che lo assistette nella sua incipiente cecità. Solo nel 1854 tornò in Italia, stabilendosi a Torino e poi a Firenze (1859), dove morì. Figura tra le più significative e controverse dell’intellettualità cattolica italiana dell’Ottocento, diede prova delle sue non comuni facoltà, non sempre sorrette da adeguato rigore, in quasi tutti i campi dell’attività letteraria.. |
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Note bibliografiche |
Prima Edizione del 1929, a copertina morbida illustrata in B/N, con titoli al piatto e al dorso; rilegata a filo; ampie marginature alle pagine; carta di buona qualità per l’epoca, con coste delle pagine non rifilate e tagli superiori ancora uniti; ritratto dell’Autore in antiporta. |
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Stato di conservazione |
Ottimo [in rapporto all’età dell’articolo, non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure particolari che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; ingiallimento delle pagine ampiamente entro la media; vista la provenienza del libro (testo regolarmente dismesso dalla biblioteca scolastica di una Scuola Media di Ferrara), si rilevano alcune timbrature e siglature inventariali alle pagine o alle copertine, che comunque non compromettono l’opera o la sua leggibilità; superfici e bordi esterni ben tenuti ed integri, con solo una leggera consunzione diffusa dovuta alla consultazione]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,46 kg |
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Dimensioni | 13,8 × 19,8 × 2,5 cm |
Autore/i | Niccolò Tommaseo [1802-1874] |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Firenze |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | In rapporto all'età dell'articolo, non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure particolari che vadano evidenziate; legatura snodata e robusta; ingiallimento delle pagine ampiamente entro la media; vista la provenienza del libro (testo regolarmente dismesso dalla biblioteca scolastica di una Scuola Media di Ferrara), si rilevano alcune timbrature e siglature inventariali alle pagine o alle copertine, che comunque non compromettono l'opera o la sua leggibilità; superfici e bordi esterni ben tenuti ed integri, con solo una leggera consunzione diffusa dovuta alla consultazione. |
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