Philippe Daverio, Il gioco della pittura. Storie, intrecci, invenzioni, Ed. Rizzoli, 2015
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Philippe Daverio non parla mai di “storia dell’arte” e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle “storie”…
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Descrizione
Art director | Davide Vincenti | Redazione | Paula Billingsley |
Edizione e Anno | Rizzoli, Milano, 2015 | Illustrazioni | Fotografie a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 447 |
Dimensioni | 17,7 x 24,6 x 3,5 | Peso (senza imballo) | 1,50 kg |
Descrizione |
Castelli, principesse e cavalieri sono il punto di partenza dell’immaginario fiabesco di ognuno di noi, ma l’arte e il pensiero del Medioevo sono anche la radice della cultura europea. Da questo assunto parte l’autore per sfatare alcuni luoghi comuni sull’Età di Mezzo e per raccontare opere e fenomeni artistici. I cosiddetti “anni bui” si popolano di storie, architetture, affreschi e immagini variopinte. La nascita dei monasteri e l’iconografia della fede, le strade del romanico e le radici del gotico, il culto della romanità e i mostri delle fantasie macabre ed erotiche sono alcuni dei temi affrontati. «La pittura, come la musica, non richiede traduzioni ma conoscenza delle tradizioni. La musica esige però d’essere suonata e quindi interpretata. La pittura è. E alla percezione immanente l’infinita sua eredità serve in modo eccellente. Ha bisogno lei del percorso iniziatico ed esoterico che ogni persona che la guarda deve intraprendere da sola. Questi piccoli testi, ma soprattutto queste immagini, ambiscono solo a essere compagni di viaggio.» Philippe Daverio non parla mai di “storia dell’arte” e anche quando affronta, come in questo caso, artisti fra i più grandi della pittura internazionale, racconta delle “storie”: eccentriche, trasversali, leggere o impegnate, note o mai sentite. Il suo sguardo laterale ci fa vedere molto di più, ci concentra sui dettagli e ci rivela uno scenario più complesso e variegato di quello che tutti abbiamo imparato a scuola. Dettagli biografici, microstorie sociali, temi iconografici, curiosità legate a un capolavoro diventano cinquanta itinerari nella pittura, esercizi di stile e di curiosità, una narrazione vivace e appassionata che apre la mente a nuovi giochi e conduce su strade inesplorate. Se nell’arte, come l’autore spiega nell’introduzione, si riflette un pezzo della nostra anima individuale, guardando queste opere, leggendo le sue parole, apprendiamo anche qualcosa di più su noi stessi e sulla nostra storia: l’arte del passato “diventa un armadio della memoria nel quale trovare i diversi strumenti che servono a stimolare la sensibilità attuale”. |
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Note bibliografiche |
Prima edizione del 2015 a copertina rigida in tela bianca, titolata al dorso, dotata di sovracoperta semi-lucida illustrata; rilegata a filo; arricchita da un vasto repertorio fotografico a colori; stampata su carta patinata. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [il tomo non mostra segni evidenti del tempo e dell’utilizzo; non si notano crepe, tagli, usure, abrasioni, scritte o segni; legatura ammorbidita ma tenace e resistente; copertina e sovracoperta ben tenute e senza logorii o strappi] |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,50 kg |
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Dimensioni | 17,7 × 24,6 × 3,5 cm |
Autore/i | Philippe Daverio |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
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Genere | |
Soggetto | |
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Recensioni
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