R. Roda e G. Guerzoni (a cura), Il tempo delle ciminiere. Censimento fotografico del patrimonio storico industriale della provincia di Ferrara – Parte I: 1800-1920, Ed. InterBooks, 1992
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Roberto Roda e Giovanni Guerzoni, Il Tempo delle Ciminiere. Censimento fotografico del patrimonio storico industriale della provincia di Ferrara – Parte I: 1800-1920 – Vol. 1, Ed. InterBooks, 1992
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Descrizione
Collana | Quaderni del Centro Etnografico, #32 | Progetto grafico | Tiberio Zucchini |
Edizione | InterBooks, Padova, 1992 | Illustrazioni | Fotografie e disegni in B/N |
Collaborazioni | Gianni Alberighi, Daniele Biancardi, Paola Janni, Carlo Lega, Italo Marighelli, Rodolfo Menegatti, Leopoldo Santini e Renato Sitti | ||
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 299 |
Dimensioni | 17 x 24 x 1,9 cm. | Peso | 0,92 kg. |
Descrizione |
T itolo completo: «Il Tempo delle Ciminiere. Censimento fotografico del patrimonio storico industriale della provincia di Ferrara – Parte I: 1800-1920 – Vol. 1». Il processo di industrializzazione del Ferrarese si realizzò in ritardo rispetto ad altre zone dell’Italia settentrionale. In un contesto economico eminentemente basato sull’agricoltura, lo sviluppo del settore era ostacolato dalla assenza di qualificate classi mercantili e imprenditoriali, dalla quasi assoluta mancanza di fonti energetiche e di strutture idonee al trasporto delle materie prime e dei prodotti lavorati, dalla scarsità di scuole professionali per un’adeguata formazione tecnica e industriale. Agli inizi dell’Ottocento comparvero i primi sporadici opifici a ridosso del Po e del Volano, principali vie fluviali che garantivano l’approvvigionamento idrico e la facilità di trasporto delle merci. L’esperienza più significativa di questa fase fu quella del saponificio sorto a Pontelagoscuro nel 1812 per iniziativa del triestino Carlo Luigi Chiozza. Il cavaliere Luigi Turchi, entrato come dipendente, diventò ben presto comproprietario dello stabilimento e ne fu direttore per circa quarant’anni, durante i quali la ditta raggiunse i più maturi risultati. L’attività proseguì fino agli anni Venti del Novecento con un grande successo coronato dalle esposizioni internazionali e da un raggio di esportazioni in tutti i continenti, senza che venisse mai meno la natura familiare dell’azienda, pur intessuta di elementi capitalistici che le garantirono sempre alti livelli di competitività sul mercato. Alla fine dell’Ottocento, accanto al settore tessile, quello saccarifero fu per il Ferrarese il secondo principale ambito di sviluppo industriale. L’introduzione della barbabietola da zucchero nelle campagne modificò sensibilmente l’assetto economico locale e incise profondamente sul rapporto tra la conformazione del territorio e gli insediamenti industriali che si disseminarono in quasi tutta la provincia. Il primo opificio sorse per volontà del piemontese Francesco Cirio a Codigoro nel 1898. L’attività saccarifera si intensificò maggiormente a Pontelagoscuro, a ridosso della linea ferroviaria Ferrara-Padova, dove erano garantiti trasporti facili e rapidi, l’ausilio di quelli fluviali e l’approvvigionamento idrico necessario alla lavorazione delle barbabietole. Investimenti esogeni di ingenti capitali trasformarono rapidamente il villaggio in un polo industriale di livello europeo. Le speranze alimentate dall’industria saccarifera in una prospettiva di miglioramento economico ed occupazionale vennero presto deluse: nel primo decennio del Novecento, il decollo industriale del Ferrarese, limitato al settore saccarifero, era ancora assai lento. L’incapacità di iniziativa economica locale, la mancanza di una solida tradizione industriale e di esperienza tecnico-organizzativa del ceto imprenditoriale, unitamente alla povertà di infrastrutture e alla fuga dei capitali all’esterno della provincia, impedirono al Ferrarese di partecipare al grande progresso che, in età giolittiana, avrebbe interessato l’industria tessile, chimica e meccanica nell’Italia settentrionale…
Indice:
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Note bibliografiche |
Prima Edizione del 1992, a copertina morbida lucida fotografica con sovracoperta opaca illustrata; titolazioni in bianco al piatto e al dorso; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità; ricchissima di fotografie e riproduzioni di disegni in B/N, anche a tutta pagina. |
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Stato di conservazione |
Come Nuovo [il libro proviene da uno stock editoriale di magazzino, pertanto le eventuali imperfezioni (solo probabili e comunque minime) sono dovute al solo stockaggio ed al tempo]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,87 kg |
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Dimensioni | 17 × 24 × 1,9 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Padova |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | Antropologia e Etnografia, Economia, Fotografia, Storia locale ferrarese |
Colore principale | |
Lingua |
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