G. Roversi, La Tromba della Fama. Storia della Pubblicità a Bologna, Ed. Grafis, 1987

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L’intento di questo volume è quello di ricostruire, con un ricco e in massima parte inedito corredo iconografico, la composita vicenda storica della pubblicità a Bologna.

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Descrizione

 

Edizione Grafis, Bologna, 1987 Illustrazioni Fotografie e disegni in B/N e a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 345
Dimensioni 22 x 30,5 x 3,4 cm. Peso 2 kg.
Descrizione

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ltre al titolo questo volume porta anche quello che, in gergo giornalistico, si chiama “occhiello” e che serve a definire meglio l’argomento affrontato in un articolo: la Tromba della Fama. Nel nostro caso però l’occhiello, anziché chiarire il contenuto del testo, rischia di renderlo più sfuggente, quasi esoterico. È perciò opportuno svelare subito l’arcano. Non si tratta – è bene precisarlo – né di un concetto “metafisico” né di una trovata originale messa li a bell’apposta per fare richiamo, anche se, in un libro che parla di réclame, ogni espediente per destare attenzione sarebbe pienamente legittimo e pertinente.

Niente di tutto ciò. La Fama con la sua inseparabile tromba non è altro che la rappresentazione allegorica della pubblicità o, se si preferisce, il suo nume tutelare. E questo fin dalla più remota antichità: nella mitologia classica la Fama era infatti considerata messaggera di Giove. Raffigurata come una donna alata con tante orecchie, occhi e lingue quante erano le sue penne, vagava per il mondo diffondendo buone e cattive notizie, recando le ultime novità e contribuendo ad amplificare, nel bene o nel male, l’eco di azioni umane, di eventi o di cose meritevoli di conoscenza.

Per riuscire meglio nel suo intento, essa si serviva di una tromba, spesso anche di due, con cui segnalava la sua presenza e spargeva ai quattro venti i suoi annunci, decretando la fortuna e la rinomanza (ma anche il discredito e il vituperio) di ciò che andava propalando. Anche gli artisti rinascimentali e barocchi, così sensibili al fascino delle allegorie e dei simbolismi, ritrassero la Fama nelle sembianze di una donna trombettiera svolazzante, talvolta con una corona d’alloro in mano. Rubens e Le Brun la effigiarono con una doppia tromba, alludendo alla sua particolare vocazione di affermare sia il vero che il falso. Altri invece preferirono rappresentarla con un’unica tromba, spesso adorna di un drappo frangiato come quella dei banditori. E d’altronde la sua funzione peculiare era proprio quella di rendere di pubblico dominio le notizie, di “fare pubblicità” nel senso più autentico e ampio del termine.

[…]

L’intento di questo volume è quello di ricostruire – sulla scorta di un ricco e in massima parte inedito corredo iconografico – la composita vicenda storica della pubblicità a Bologna: della pubblicità intesa nel significato originario della parola e comprendente ogni forma di richiamo – scritto, verbale o simbolico – attuato al solo scopo di divulgare una notizia, di suscitare l’attenzione del pubblico e di informarlo su qual- che evento.

Accanto alle espressioni più esplicite e inconfondibili di réclame, in essa rientrano anche quelle più atipiche e “occulte”: quelle che ci appaiono più «improprie», almeno rispetto al concetto moderno di pubblicità; un concetto certamente riduttivo, abituati come siamo a ricollegarla quasi esclusivamente al settore produttivo e commerciale, al mondo dello spettacolo e alla sfera politica. Esempi significativi sono le antiche iscrizioni commemorative e onorarie, i marchi incisi su vecchi manufatti, le insegne scritte o figurate, le marche tipografiche, i bandi e le notificazioni, gli opuscoli encomiastici, gli avvisi sacri, ecc.: tutte preziose testimonianze proto, para e cripto-pubblicitarie contraddistinte da un contenuto reclamistico non sempre immediato e spesso neppure del tutto autoconsapevole.

Ad esse è dedicata la parte iniziale del nostro viaggio e ritroso nel tempo attraverso la realtà economica e culturale bolognese. Il resto del percorso si svolge invece lungo il terreno più familiare, anche se nella fattispecie inedito, della réclame in senso stretto, della propaganda commerciale, degli annunci economici apparsi fra il sec. XVIII e quello attuale.

Si tratta, in sostanza, di un libro con due volti differenti, ma strettamente connessi e integrati fra loro. Né d’altronde poteva essere altrimenti, data la necessità di un inquadramento teorico, seppure ridotto ai minimi termini, della materia e di una sua sistematizzazione. Proprio per questo convivono nel volume due diversi momenti e modi di essere della comunicazione pubblicitaria: quello più generalizzato e meno strumentale e quello più specifico e “mirato”: in altre parole la pubblicità e la propaganda. Come giustamente osserva Luigi Salerno (Enciclopedia Universale dell’Arte, XI, 62- 63) la “pubblicità non è sempre propaganda, mentre la propaganda è sempre pubblicità”.

Se infatti la pubblicità ha come fine precipuo quello di rendere noto qualcosa, la propaganda invece mira non soltanto a divulgare, a fare conoscere, ma anche a convincere, a indurre i suoi referenti a compiere un determinato atto, a soddisfare un bisogno reale o ritenuto tale. “Essa – scrive Salerno – vuole fare preferire un’idea o un prodotto ed è quindi una tecnica di proselitismo, di persuasione, uno strumento di conquista della pubblica opinione”.

Note bibliografiche

Edizione speciale fuori commercio stampata come strenna bancaria per conto di Banca Popolare di Bologna e Ferrara, a copertina rigida in tela blu con sovracoperta fotografica a colori; di grande formato; stampata carta semi-lucida di ottima qualità e corredata da un vasto repertorio di fotografie, riproduzioni e disegni in B/N e a colori.

Stato di conservazione

Più che Ottimo [l’articolo in sé è intatto da ogni tipo di danno, internamente e strutturalmente; solo una piccola sbucciatura ad uno degli angoli della sovracoperta, messa in sicurezza con nastro adesivo trasparente ultrasottile]

Informazioni aggiuntive

Peso 2 kg
Dimensioni 22 × 30,5 × 3,4 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Bologna

Anno di pubblicazione

Formato

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition Very Good
Notes L’articolo in sé è intatto da ogni tipo di danno, internamente e strutturalmente; solo una piccola sbucciatura ad uno degli angoli della sovracoperta, messa in sicurezza con nastro adesivo trasparente ultrasottile.

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