Sabatino Moscati, Cartaginesi, Ed. Jaca Book, 1995

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Il “misterioso” popolo dei Cartaginesi (“i Punici”) visto nei singoli aspetti della sua storia, della cultura materiale, della religione e della società.

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Descrizione

Edizione Jaca Book, Milano, 1995 Ricerche iconografiche Anna Enrico
Didascalie Giovanna Chiera Illustrazioni Fotografie e disegni in B/N e a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 248
Dimensioni 23,5 x 30,5 x 2,4 cm. Peso 1,51 kg.
Descrizione

C

artaginesi: un nome pienamente perspicuo, nelle origini e nel significato, che una volta tanto evita il pesante (e talora fastidioso) condizionamento esercitato sulla ricostruzione storica dal modo in cui furono chiamati i protagonisti. Chi ricordi le antiche e recenti diatribe sugli Etruschi, sui Latini e su tanti altri popoli ancora, chi ricordi anche e soprattutto quelle sui Fenici, a cui i Cartaginesi direttamente si legano, constaterà con soddisfazione che nel caso presente almeno un condizionamento, quello primario e pregiudiziale, è rimosso: Cartaginesi sono coloro che abitarono Cartagine, che da una città fecero un impero, nonché, come vuole il titolo della collana in cui questo libro s’inserisce, una «grande stagione» del passato.

Si dirà che meno perspicuo è l’altro nome (usato per la verità soprattutto come aggettivo) che designa i Cartaginesi: Punici. Ma la problematica di questo nome è alle spalle del nostro assunto. Una volta constatato che Punici è solo un adattamento latino di Fenici, resta evidentemente la questione aperta di quest’ultima denominazione; ma per quanto attiene ai Cartaginesi, Punici vuol dire che sono i successori dei Fenici, anzi che sono Fenici essi stessi, secondo una continuità etnica e culturale che il divenire delle conoscenze sempre più conferma.

A guardar bene, nell’una e nell’altra denominazione è implicito molto più che un riconoscimento di provenienza; anzi v’è quasi in sintesi (sia essa volontaria o meno) il giudizio essenziale di una «stagione della storía». Cartaginesi significa che siamo dinnanzi all’impero creato da una città, come del resto lo fu quello, pure diversissimo nei caratteri, creato dall’altra grande città antagonista, Roma; sicché in perfetto parallelismo la storia antica ha il suo decisivo tornante nello scontro tra Cartaginesi e Romani.

In realtà, la vicenda mediterranea nasce sul denominatore della città-stato; e tale denominatore ancora riemerge e s’illumina nel grandioso e insieme antagonistico sviluppo di Cartagine e Roma. Non fu così per i Greci né per gli Etruschi, gli altri maggiori protagonisti della storia che rievocheremo. Anch’essi s’erano affacciati alla ribalta mediterranea nella struttura tipica delle città-stato; e la tendenza alla sintesi era stata così forte da determinare di tanto in tanto leghe cittadine nonché altre forme di connessione più o meno labili.

Ma non erano andati oltre, nessuna città aveva durevolmente e decisamente prevalso. Non è azzardato riconoscere in questa realtà il motivo per cui né Greci né Etruschi ressero al crescente imperialismo (diversissimo nelle forme, ma pur sempre imperialismo) di Cartagine e Roma; sicché tra queste ultime fu giocata, e non poteva non giocarsi, la partita risolutiva.

Cartaginesi, quindi, è un nome che evoca in essenza l’avventura storica di una città-stato, il che significa di una struttura portante dell’antica organizzazione politica nel mondo mediterraneo. Ma Punici è anche il riflesso di una struttura portante, quella etnica, troppo a lungo considerata esclusiva eppur sempre valida nella dinamica della storia. Il fatto più straordinario, tuttavia, è in questo caso l’indicazione di un fenomeno a vastissima irradiazione mediterranea, uno dei due che mossero alle sue origini la storia, anzi la determinarono: quello fenicio e quello greco.

Conosciuto da lungo tempo è il secondo, accertato in ben più vaste dimensioni il primo a seguito delle scoperte archeologiche avvenute negli ultimi anni. E si è già detto che il colonialismo greco, pur sempre eminente per espansione territoriale su quello fenicio, venne prima a termine per la carenza di uno sbocco unitario. Ma nel colonialismo fenicio v’è di più, v’è la prima delle due grandi ondate da oriente a occidente che muovono in singolare parallelismo la storia antica e medievale: i Fenici prima, gli Arabi poi. Sgombrato il campo dalla facile ma fuorviante qualificazione «semitica», l’ondata è pur sempre, nell’uno e nell’altro caso, un robusto e determinante apporto da Oriente al movimento della storia… […]

Qualche considerazione occorre, da ultimo, per giustificare il discorso che seguirá. Il vasto impianto grafico e fotografico proprio di questa serie ha suggerito che una documentazione adeguata si proponesse anche per i testi, cioè per le fonti dirette e indirette (queste ultime prevalgono nel caso specifico) da cui riemerge la vicenda storica e culturale dei Cartaginesi. Se si fanno parlare i monumenti, debbono tarsi parlare anche i documenti, affinché il panorama d’insieme che ne deriva sia il più possibile immediato, anziché mediato attraverso la via pur legittima e inevitabile della ricostruzione che ce ne incombe.

 

Indice:

  • Prologo
  • Capitolo primo – Sviluppo storico
    • La natura delle fonti
    • Le origini fenicie
    • La colonizzazione mediterranea
    • La fondazione di Cartagine
    • La costituzione dell’impero
    • Il sistema delle fortezze
    • L’età delle guerre in Sicilia
    • La prima guerra punica
    • La parentesi e la seconda guerra punica
    • La fine di Cartagine
    • Le vicende della Sardegna punica
  • Capitolo secondo – Cultura materiale
    • La natura della produzione
    • Le interazioni culturali
    • Gli sviuppi in autonomia
    • L’urbanistica e l’architettura
    • La statuaria e il rilievo monumentale
    • Le stele
    • Le terrecotte figurate
    • Protomi e maschere
    • I gioielli
    • Gli amuleti
    • Gli scarabei
    • Gli avori e gli ossi
    • Altre arti “minori”
  • Capitolo terzo – Religione e società
    • La natura delle fonti
    • Le divinità
    • Il culto e il rito
    • L’organizazione politica
    • L’amministrazione
    • Il diritto
    • L’organizzazione militare
    • La vita economica
    • Il commercio
    • Viaggi ed esplorazioni
Note bibliografiche

Prima Edizione Jaca Book del 1995 per la Collana Le Grandi Stagioni, di grande formato, a copertina rigida in tela muta blu scuro; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e con ampie marginature al testo; dotata di sovracoperta protettiva lucida fotografica; corredata da fotografie e disegni in B/N e a colori anche a tutta pagina.

Stato di conservazione

Più che Ottimo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte e con pochissimi segni del tempo; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto o assente].

Informazioni aggiuntive

Peso 1,51 kg
Dimensioni 23,5 × 30,5 × 2,4 cm
Autore/i

Sabatino Moscati [1922-1997]

Edizione

Luogo di pubblicazione

Milano

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

Formato

Genere

Soggetto

,

Colore principale

Lingua

Condition Very Good
Notes Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte e con pochissimi segni del tempo; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto o assente.

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