Simonetta Angiolillo, L’arte della Sardegna romana, Ed. Jaca Book, 1988
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La presenza romana in Sardegna ha dato quelle forme del costruire, del figurare, del vivere, che hanno portato questa terra nella vita e nella cultura dell’intero Mediterraneo…
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Descrizione
Edizione | Jaca Book, Milano, 1988 | Illustrazioni | Fotografie e disegni in B/N e a colori |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 219 |
Dimensioni | 23,5 x 30,5 x 2 cm. | Peso | 1,50 kg. |
Descrizione |
I n nessuna parte d’Italia – e forse d’Europa – dominano i segni di popoli preromani come in Sardegna. La presenza nell’isola degli imponenti e complessi nuraghi, delle «tombe dei giganti», dei tophet, delle «domus de ianas» ha distratto non poco l’attenzione dai segni della presenza romana. Che pur ha dato quelle forme del costruire, del figurare, del collegare, del vivere, che hanno portato questa terra nella vita e nella cultura dell’intero Mediterraneo e hanno lasciato così penetrante e durevole segno nella parlata locale. Roma, interessata a questo ponte prezioso nei suoi mari pur con più duro intervento che in altre regioni della Penisola, ha visto la Sardegna nella stessa luce, conservando quasi sempre i toponimi locali, venerando le indigene divinità a lato delle proprie, organizzando le sedi abitate con gli apporti della sicura esperienza urbanistica e con i tipici impianti tecnici e igienici, aprendo nelle domus luci di affreschi e di mosaici, che non hanno, come qualcuno sostiene, voci di «arte colonialex. Costruendo, spesso sui percorsi antichi, strade e ponti, dando regola all’attività agraria e mineraria: due forze eccezionali dell’Isola, che Cicerone esaltava come una dei «tria frumentaria subsidia reipublicae» con l’Africa e la Sicilia. È vero che nessun edificio romano di grande imponenza ha la Sardegna – il meglio conservato è il Teatro di Nora, il più complesso è l’Anfiteatro di Caralis -, di non grande richiamo sono i campi di scavo di Tharros, di Nora, di Cornus; zone archeologiche in grandi città, come il complesso detto Villa di Tigellio a Cagliari, sono piuttosto… erbose; un solo grande nobilissimo Museo a Sassari, modesto ancora il Museo di Cagliari, che pur potrebbe aver sede e sistemazione di richiamo, sol che lo si prendesse a cuore. Ma, dopo il vasto e meditato lavoro di Piero Meloni sulla storia romana (e cristiana) della Sardegna, mancava un’opera che aprisse finalmente con un ricco commento di immagini quella parte della cultura antica in Sardegna, che con validi segni ha legato l’Isola alla presenza di Roma. La professoressa Simonetta Angiolillo guarda alla Sardegna romana con occhio attento ai valori archeologici e artistici, cosi che il panorama, pur se tocca un po’ rapidamente il mondo cristiano, è ampio, meditato e sicuro…
Simonetta Angiolillo è professore di Archeologia e Storia dell’arte greca e romana nell’Università degli Studi di Cagliari. I suoi interessi di ricerca riguardano principalmente la cultura artistica di età arcaica ad Atene e i caratteri e le dinamiche del processo di romanizzazione della Sardegna, con particolare attenzione allo studio del mosaico e della scultura. Dirige scavi archeologici in Sardegna a Cagliari (capo Sant’Elia), a Settimo San Pietro e a Porto Torres, e in Turchia a Iasos. La presentazione del volume è a cura di Mario Mirabella Roberti
Indice:
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Note bibliografiche |
Prima Edizione Jaca Book del 1988 per la Collana Le Grandi Stagioni, di grande formato, a copertina rigida in tela muta blu scuro; rilegata a filo; stampata su carta semi-lucida di buona qualità e con ampie marginature al testo; dotata di sovracoperta protettiva lucida fotografica; corredata da fotografie e disegni in B/N e a colori anche a tutta pagina. |
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Stato di conservazione |
Più che Ottimo [il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte e con pochissimi segni del tempo; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto o assente]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,50 kg |
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Dimensioni | 23,5 × 30,5 × 2 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Illustrazioni | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | Il volume non mostra danni strutturali, strappi, segni, mancanze o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide quasi intatte e con pochissimi segni del tempo; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e lievi opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine molto ridotto o assente. |
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