Stanisław Ignacy Witkiewicz, Addio all’autunno, Ed. Mondadori, 1969
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Witkiewicz non considerava il romanzo come un genere letterario preciso, ma come una opera aperta che accoglie allusioni politiche, parodie letterarie, digressioni religiose e filosofiche…
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Descrizione
Edizione e Anno | Arnoldo Mondadori, Milano, 1969 | Traduzione | Pierluigi Ruggieri |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 299 |
Dimensioni | 14 x 21,8 x 3,3 cm. | Peso (senza imballo) | 0,67 kg. |
Descrizione |
L a morte eroica di un anti-eroe che nella vita ha sperimentato tutto senza riuscire in nulla: così potrebbe venir sintetizzato il tema di Addio all’autunno, romanzo-chiave di Stanisław Ignacy Witkiewicz, e con queste stesse parole si potrebbe riassumere il dramma del suo protagonista, Atanasio Bazakbal. Ma i termini “romanzo” “protagonista”, accettabili su un piano convenzionale, sono difficilmente ammissibili, quando si parli dell’opera di Witkiewicz. Lo scrittore polacco, balzato soltanto in questi ultimi anni alla ribalta della scena letteraria europea, ha scritto nel 1926 un’opera la cui modernità potrebbe venir sottoscritta dai più avanzati sperimentalisti dei nostri giorni. Witkiewicz non considerava il romanzo come un genere letterario preciso, ma come una opera aperta che poteva accogliere allusioni politiche, parodie letterarie, digressioni religiose e filosofiche, a volte espresse esplicitamente, ma non di rado abilmente sottese ai dialoghi e ai monologhi dei protagonisti, in un gioco sottile, spesso al limite della buffoneria o del pastiche, e ancora minuziose descrizioni geografiche, storiche, di costume. Il tutto in una summa disordinata e inquietante, legata dal filo sottile della vicenda dell’anti-eroe, Atanasio Bazakbal, parente non lontano dell’Anatolio di Arthur Schnitzler e dei personaggi di Musil. Atanasio è essenzialmente un uomo superfluo, che cerca rifugio dalla realtà a lui contemporanea nell’erotismo, nel gusto dell’esotico, nel mondo della droga, e che dalla realtà viene respinto quando cerca di affrontarla. Insoddisfatto nella sua passione tutta sensuale per la “demoniaca” Hela Bertz, deluso dalla propria vicenda coniugale, dalle deliranti esperienze dei viaggi all’estero, atterrito di fronte all’inutilità di una vita vissuta nella più completa indifferenza di fronte ai problemi del proprio paese, Atanasio ritorna dall’India, in una Polonia spazzata dal vento di una rivoluzione meno immaginaria di quanto affermi l’autore, ansioso di entrare nella realtà della propria epoca. Ma è ora la realtà a rifiutare l’inutile Atanasio, prodotto di una società destinata a morire e incapace di comprendere la società del futuro. E l’anti-eroe si troverà così ad affrontare una morte assurdamente e involontariamente eroica, dopo un’esistenza spesa senza comprendere nulla del mondo in cui viveva e senza avvertirne la carica rivoluzionaria. Attorno a lui i forti, o soltanto gli intriganti, trionfano. La morte di Atanasio sarà inutile quanto la sua vita. Ed è proprio nel tema del romanzo, nella figura del protagonista, l’aspetto più autenticamente moderno e vitale dell’opera di Witkiewicz. Poiché gli sperimentalismi, le acrobazie, le sottigliezze stilistiche, le possibilità, sfruttate fino all’esasperazione, del monologo interiore, la libertà nella struttura narrativa, possono non sorprendere più e apparire forse troppo legate agli anni in cui Joyce frantumava il romanzo, in cui l’espressionismo e il surrealismo pro- clamavano il trionfo delle forze del sogno sui dati della realtà, della “scrittura automatica” sulla sapiente elaborazione artistica; semmai, più vicino a noi appare il rifiuto, il superamento del romanzo in una sorta di an- ti-romanzo aperto a tutte le possibili esperienze. Ma la figura di Atanasio è e rimane dolorosamente moderna. Quest’uomo “senza qualità”, lacerato tra una società passata, cui appartiene e che disprezza senza riuscire a staccarsene totalmente, e una società futura di cui avverte l’esigenza, ma la cui carica rivoluzionaria lo spaventa, questo trentenne ansioso e timoroso di impegnarsi, questo punto di congiunzione tra due epoche, ignaro di essere tale, reca in sé molte delle contraddizioni di cui anche noi siamo vittime. A distinguerlo da figure più vicine a noi, a farne un personaggio, a un tempo attuale ed emblematico dell’epoca in cui lo ha collocato l’autore, è forse l’incapacità di comprendere le contraddizioni del proprio essere e della propria epoca, e di reagire altrimenti che con un estremo, sterile gesto di rifiuto. Tale duplicità, tale contrasto fra elementi di una modernità sconcertante e aspetti tipica- mente legati alla letteratura, al gusto, alle vicende sociali degli “anni venti”, sono avvertibili lungo tutto il romanzo e ne fanno un’opera che possiede oltre all’inquietante modernità, una precisa collocazione storica. |
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Note bibliografiche |
Prima Edizione Mondadori del 1969, a copertina rigida in tela blu, con titoli in oro al dorso; rilegata a filo; stampata su carta opaca di buona qualità; dotata di sovracoperta fotografia lucida a colori. |
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Stato di conservazione |
Ottimo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide pressoché intatte; sovracoperta in stato più che decoroso, seppur con minimi segni di vissuto ai bordi (talora rinforzati internamente con nastro adesivo trasparente ultrasottile) e leggeri ingiallimenti/opacità da sfregamento ai piatti; coste non troppo impolverate; ingiallimento delle pagine abbastanza contenuto e concentrato prevalentemente ai margini, e nella norma per il materiale e l’età]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 0,61 kg |
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Dimensioni | 14 × 20,5 × 2,6 cm |
Edizione | |
Luogo di pubblicazione | Milano |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Genere | |
Soggetto | |
Colore principale | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide pressoché intatte; sovracoperta in stato più che decoroso, seppur con minimi segni di vissuto ai bordi (talora rinforzati internamente con nastro adesivo trasparente ultrasottile) e leggeri ingiallimenti/opacità da sfregamento ai piatti; coste non troppo impolverate; ingiallimento delle pagine abbastanza contenuto e concentrato prevalentemente ai margini, e nella norma per il materiale e l'età. |
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