Ugo Pesci, I primi anni di Roma capitale [1870-1878], Ed. Officina, 1971
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Partito il 18 settembre 1870, il giorno successivo Ugo Pesci arrivava a Terni, e al comando del generale Cadorna, si apprestava ad entrare in Roma. La mattina del 20 settembre scavalcava egli pure le rovine aperte nella breccia di Porta Pia…
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Descrizione
Edizione e Anno | Officina Edizioni, Roma, 1971 | Illustrazioni | Fotografie e disegni in B/N |
Collana | I venti libri del tempo ritrovato, #1 | Introduzione | Giuseppe Monsagrati |
N. Volumi | 1 | N. Pagine | 637 |
Dimensioni | 16 x 22,3 x 6,4 cm. | Peso (senza imballo) | 1,27 kg. |
Descrizione |
P artito da Firenze 18 settembre 1870, il giorno successivo Ugo Pesci, corrispondente del Fanfulla, arrivava a Terni, sede di tappa del quartiere generale del corpo di spedizione che, al comando del tenente generale Raffaele Cadorna, si apprestava ad entrare in Roma. In conformità alle istruzioni ricevute dal suo direttore il giornalista fiorentino, allora molto giovane ed ancora alle prime armi, si aggregava alle truppe del Re dItalia, le seguiva nella marcia di avvicinamento a Roma e la mattina del 20 settembre scavalcava egli pure, subito dopo i bersaglieri, le rovine aperte nella breccia di Porta Pia dalle fatidiche cannonate dell’artiglieria del generale Mazé de la Roche. L’Italia aveva la sua capitale definitiva, l’unificazione dello Stato, almeno nelle sue linee più importanti, era avvenuta, «il sogno dei secoli – come ebbe a scrivere il 21 settembre Vittorio Emanuele II all’amica Erminia Ghisolfi – verificato », e il Pesci non avrebbe più tatto ritorno a Firenze, la città dell’attesa di Roma che gli aveva dato i natali; sarebbe bensì stato il suo giornale al completo a tenergli dietro il 21 ottobre 1871: da una parte, certo, la necessità di seguire da vicino le sorti del governo e della dinastia, ma dall’altra, ugualmente sentito, il bisogno di assistere ed eventualmente partecipare alla trasformazione in centro pulsante della vita nazionale in tutti i suoi molteplici aspetti di quella città che ai primi «invasori» si era presentata come un borgo di casupole cresciute tristemente all’ombra di rovine gloriose e di imponenti templi della cristianità. Del resto si pensi per un momento a tutte le aspettative, le speranze, diciamo pure le illusioni, quelle illusioni che costituiscono immancabilmente il sustrato fantastico del mito e che per tutto l’arco del Risorgimento si erano raccolte e concentrate intorno all’idea di Roma quasi ad arricchirla ed a vivificarla, si pensi per un momento a tutto ciò e si capirà quali sentimenti dovettero nutrire i primi ltaliani entrati in Roma, qualunque fosse la loro posizione politica e quale che fosse il loro credo ideologico. Prima del 1870 non era stato concesso soverchio spazio alle dispute di principio e la battaglia politica aveva avuto un che di provvisorio, a palese dimostrazione che tutti i problemi, anche i più gravi ed urgenti, rivestivano una importanza secondaria rispetto alla questione romana: la fine del dominio temporale dei papi avrebbe dovuto coincidere con l’inizio della rigenerazione di tutto il popolo italiano, e quindi era inutile impegnarsi su altri fronti se prima non si tosse venuti a capo di quel vero e proprio nodo gordiano. Con questo antecedente spirituale, frutto dei più svariati e contrastanti apporti, moderati, democratici, radicali, i buzzurri, Ugo Pesci incluso, entrarono in Roma; che avessero ben chiaro o almeno sapessero con una certa approssimazione da dove si dovesse cominciare per agire concretamente, è cosa che in tutta sincerità non si può dire, dato che nessuno poteva vantare una conoscenza approfondita dei problemi della città e i funzionari inviati in avanscoperta col compito di aprire la strada erano assolutamente impreparati alla bisogna, come è stato ribadito anche dalla più recente storiografia… |
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Note bibliografiche |
Prima Edizione del 1971, a copertina rigida cartonata bianca, con titoli dorati su inserto marrone al dorso; rilegata a filo; stampata su carta opaca di buona grammatura; dotata di sovracoperta fotografia lucida a colori; arricchita da tavole illustrate in B/N f.t.; protetta da un cofanetto telato rigido editoriale con applicazioni illustrate a colori sulle fiancate. |
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Stato di conservazione |
Più che Ottimo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide di bell’aspetto, con tenui impolverature ai piatti e dorso lievemente imbrunito con consunzioni non gravi; cofanetto editoriale rigido illustrato in ottimo stato, con minori segni di vissuto alle illustrazioni sulle fiancate ed un po’ di polvere diffusa; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine non molto marcato]. |
Informazioni aggiuntive
Peso | 1,27 kg |
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Dimensioni | 16 × 22,3 × 6,4 cm |
Luogo di pubblicazione | Roma |
Anno di pubblicazione | |
Caratteristiche particolari | |
Formato | |
Illustrazioni | |
Genere | |
Soggetto | |
Lingua |
Condition | Very Good |
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Notes | A livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura compatta e resistente; copertine rigide di bell'aspetto, con tenui impolverature ai piatti e dorso lievemente imbrunito con consunzioni non gravi; cofanetto editoriale rigido illustrato in ottimo stato, con minori segni di vissuto alle illustrazioni sulle fiancate ed un po' di polvere diffusa; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine non molto marcato. |
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