Victor Segalen, Renè Leys o il mistero del palazzo imperiale, Ed. Einaudi, 1973

I tempi della narrazione sono scanditi dal dialogo tra il narratore, un europeo residente a Pechino, e René Leys, un professore di cinese. Allegoria del percorso della conoscenza, del mondo e di se stessi, il racconto trasmette l’ansia e la curiosità dell’autore di fronte al mistero della civiltà cinese, il segreto della quale individua nel Palazzo Imperiale, luogo emblema dell’assenza, il Grande Vuoto taoista.

Medico, archeologo, poeta, viaggiatore infaticabile, Victor Segalen (nato a Brest nel 1878 e morto per un incidente a Huelgoat nel 1919) è uno di quei tipici irregolari che, nell’accidentato panorama del secolo scorso, garantiscono le sorprese più ghiotte.

Ottimo [volume utilizzato pochissimo e pertanto non recante danni, strappi, usure pesanti, logorii o scritte; copertine con piatti, bordi e spigoli eccellenti ma con timbratura dell’editore (ripetuta anche sulla sovracoperta); legatura resistente; sovracoperta con segni di vissuto, come il diffuso ingiallimento leggero, opacità superficiali da sfregamento e residui di vecchie etichette di prezzo al retro; costa superiore un po’ inscurita dalla luce].