Salvatore Quasimodo e Vittorio Fagone, Migneco, Ed. Grafica e Arte Bergamo, 1983

Salvatore Quasimodo e Vittorio Fagone, Migneco, Ed. Grafica e Arte Bergamo, 1983

184,00 [176,92 + I.V.A.]

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Monografia comprendente 33 tavole a colori in formato gigante che riproducono le opere più significative di Giuseppe Migneco dal 1939 al 1981.

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Descrizione

Edizione Grafica e Arte Bergamo, Bergamo, 1983 Illustrazioni Fotografie a colori
Schede critiche Luca Angelo Marchesini, Romano Piccichè e Pietro Raffa Progetto grafico Emilio Agazzi
N. Volumi 1 N. Pagine 93
Dimensioni 34,5 x 45 x 2,8 cm. Peso 3,41 kg.
Descrizione

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onografia comprendente 33 tavole a colori in formato gigante che riproducono le opere più significative di Giuseppe Migneco dal 1939 al 1981.

Giuseppe Migneco (Messina, 1908 – Milano, 1997) è stato un pittore italiano, ricordato come uno dei maggiori espressionisti del novecento. Nato a Messina nel 1908 (qualche mese prima del celebre terremoto che rase al suolo la città isolana), dopo aver fatto gli studi classici nella città natale, si trasferisce nel 1931 a Milano dove comincia a studiare medicina.

Lì si guadagna da vivere e inizia l’ingresso nel mondo dell’arte disegnando bozzetti per il Corriere dei piccoli e facendo il ritoccatore per l’editore Rizzoli. In questo periodo comincia l’attività pittorica realizzando dipinti dai contenuti autobiografici. Nel 1934 avviene la svolta. Entra in contatto con Aligi Sassu, Renato Birolli e Raffaele De Grada dai quali resta incantato.

Nel 1937 è tra i fondatori del movimento di “Corrente” che raggruppa artisti provenienti da diversi orizzonti culturali, con il comune intento di aprirsi alla cultura moderna europea, rifiutando l’isolamento culturale imposto dalla politica fascista. In “Corrente” affluiscono, nel tempo, artisti con visioni dell’arte molto diverse, uniti inizialmente per respingere canoni pittorici ormai superati, che prenderanno poi strade diverse, come Arnaldo Badodi, Birolli, Broggini, Cassinari, Cherchi, Gauli, Guttuso, Manzù, Morlotti, Paganin, Sassu, Valenti e Vedova.

Nel dopoguerra Migneco affina il suo gusto per il “realismo sociale” subendo l’influsso dei pittori murari messicani. Un suo ammiratore lo definì “intagliatore di legno che scolpisce col pennello”. Negli anni cinquanta la fama, ormai consolidata, consacra Giuseppe Migneco fra i maestri dell’arte italiana contemporanea, espone nelle più prestigiose gallerie nazionali ed estere: Göteborg, Boston, Parigi, Stoccarda, New York, Amsterdam, Amburgo e Zurigo.

Nel 1958 partecipa alla XXIX Biennale d’arte di Venezia. I suoi colori sempre forti e vivaci che ricordano la sua Sicilia dai tratti violenti e netti, i volti duri e coraggiosi rendono le sue tele espressione della lotta esistenziale, nel continuo e profondo confronto con l’umanità e con gli eventi che l’assediano, nella coscienza e nella speranza di libertà e di memoria, al di là dell’assurda solitudine dell’esistenza.

Migneco si spegne a Milano il 28 febbraio del 1997.

Note bibliografiche

Prima Edizione a tiratura limitata e numerata (ns. esempl #133/1000), di formato gigante, a copertina rigida in tela grigia a titoli dorati al piatto e al dorso ed inserto illustrato al piatto anteriore, con dorso in pelle marrone e custodia muta in cartoncino, stampata su carta semi-lucida spessa di alta qualità, rilegata a filo e corredata da riproduzioni fotografiche a colori a tutta pagina con velina protettiva.

Ovviamente è esauritissimo, e sul mercato collezionistico sfiora cifre assai elevate.

Stato di conservazione

Come Nuovo [strutturalmente il prodotto non ha pecche e non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; gli unici segni del tempo sono riscontrabili alla custodia muta esterna, realizzata in semplice cartoncino, che si è leggermente macchiata/sbiadita a causa della polvere e della luce]

Informazioni aggiuntive

Peso 3,41 kg
Dimensioni 34,5 × 45 × 2,8 cm
Luogo di pubblicazione

Bergamo

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Formato

Illustrazioni

Genere

Soggetto

Colore principale

Lingua

Condition n/a
Notes Strutturalmente il prodotto non ha pecche e non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; gli unici segni del tempo sono riscontrabili alla custodia muta esterna, realizzata in semplice cartoncino che si è leggermente macchiato/sbiadito a causa della polvere e della luce.

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