Roberto Caracciolo di San Vito, L’occhialino del Re (Por bien ver), Ed. Mondadori, 1984

Roberto Caracciolo di San Vito rievoca le sue memorie (la vicenda familiare, l’avventura bellica, la carriera diplomatica, gli aneddoti pungenti, la curiosità per rituali e religioni esotiche); singolarissimo libro, autobiografia con una ottimo taglio narrativo e densa di humour, ha il sapore pieno di certi diari, non solo di viaggio, dei grandi scrittori ottocenteschi.

L’Autore. Nato ad Alessandria d’Egitto il 23 maggio del 1907, si è laureato in giurisprudenza all’Università di Napoli nel 1928. È entrato per concorso in diplomazia nel 1933 ed ha percorso tutti i gradi della carriera, da addetto ad Ambasciatore, ed ha prestato servizio, oltre che al Ministero degli Esteri, al Cairo, a San Francisco, a Los Angeles, a Leopoli, a Bucarest, ad Atene, a Rio de Janeiro e alla Santa Sede. È stato Ministro plenipotenziario a Parigi e Ambasciatore in Indonesia e in Lussemburgo. Inoltre e’ stato Segretario Generale della delegazione italiana presso l’OECE, delegato presso la CECA e capo della Rappresentanza Permanente italiana per i problemi del disarmo. Ha collaborato a numerose riviste di politica estera. Ha scritto un’autobiografia dal titolo “L’occhialino del re – Por bien ver“. È deceduto a Montreaux (Svizzera) il 19 novembre 2002.

Ottimo [il libro non reca rovinature, sottolineature, segni a penna o altre caratteristiche deturpanti l’estetica; la lieve (e normale) usura esterna è dovuta più che altro allo sfregamento del medesimo con gli altri libri a scaffale; l’ingiallimento della carta, leggero o non serio, rientra nella norma; la prima pagina neutra interna aveva un piccolo strappo, riparato con discrezione a scotch invisibile].