Vita del Cavaliere Giambattista Bodoni, tipografo italiano, Ed. Franco Maria Ricci (FMR), 1990

I

l mio primo libro da editore fu, nel 1965, la ristampa del Manuale Tipografico; da allora non ho mai pubblicato niente che non fosse nello spirito e nello “stile” del grande Bodoni [1740-1813]. Ho sempre cercato, anche nelle mie pubblicazioni più diffuse, come la rivista FMR, di essere fedele all’etica di Bodoni, il quale scriveva a un amico: “Je ne veux que du magnifique et je ne travaille pas pour le vulgaire…”.

Ma perché Bodoni? Forse anche per vicinanza e familiarità, essendo io figlio di Parma; ma soprattutto per amore e interesse verso un aspetto recente della cultura – la grafica – che, al limite fra arte e industria, ha in Bodoni il suo maître storico. Credo che Bodoni vada riscoperto con l’occhio di oggi, reso attento e smaliziato dalla nostra cultura visiva.

Tutta l’arte moderna ha in comune con il neoclassico Bodoni il desiderio di liberare i segni dal loro normale contesto per farli viwere in una dimensione autonoma e fantastica, che nella cultura e nell’intelligenza ha il suo unico limite. Nella sua celebre Prefazione al Manuale Tipografico Bodoni scrisse: “… il primato de’ pittori [è] dovuto ad Omero per quella purpurea striscia di sangue nereggiante sopra un fianco d’avorio sì spiccatamente da lui coloritaci alla fantasia, dove pure non d’una donzella ferita egli canta, ma del non più giovane Menelao”.

Così è la sua grafica: sangue nereggiante sul foglio di candido avorio. Nel passato i tipografi hanno sempre sentito Bodoni come il più santo fra loro, e le immagini di Bodoni appese in certe officine sono un po’ l’equivalente dei san Giuuseppe delle falegnamerie. È una devozione che condivido e che sono lieto di poter manifestare anche con questo volume, pubblicato nel duecentocinquantesimo anniwersario della nascita. Su di esso potrei stampare in epigrafe i versi di Dante a Virgilio:

«Tu se’ lo mio maestro e ‘l mio autore;
tu se’ solo colui da cu’ io tolsi
lo bello stile che m’ha fatto onore”.

[Franco Maria Ricci]

Titolo completo: «Vita del cavaliere Giambattista Bodoni tipografo italiano. Ristampa del testo di Giuseppe De Lama, seguito da un saggio di Angelo Ciavarella sui Manuali Bodoniani e da uno studio di Marco Cattini sugli aspetti economici della Stamperia Reale. Concludono il volume un florilegio di giudizi di contemporanei raccolti da Fausto Razzetti, una cronologia comparata e un repertorio biografico».

Prestigiosa pubblicazione del 1990 di Franco Maria Ricci, a copertina rigida in seta blu con titoli in oro al piatto e al dorso (e ritratto in bianco e nero al piatto su inserto circolare); rilegata a filo; stampata su carta opaca Fabriano delle cartiere Miliani di buona qualità e grammatura, con ampie marginature al testo; ricchissima di disegni e fotografie in B/N e a colori anche a tutta pagina.

Ottimo [a livello strutturale non si notano danni, scritte, segni, strappi o usure gravi che vadano evidenziate; legatura snodata e resistente; copertine rigide complete e senza rovinature, ma con impolverature ai piatti e opacità da sfregamento ai piatti e al dorso che hanno lievemente coinvolto le dorature e le titolazioni (difetto non serio, solo esterico); ingiallimento delle pagine non molto percettibile e ampiamente nella norma per l’età; coste non molto impolverate].