Eugenio Turri (a cura di), Adriatico Mare d’Europa – La Geografia e la Storia, Ed. Amilcare Pizzi, 1999

Eugenio Turri (a cura di), Adriatico Mare d’Europa – La Geografia e la Storia, Ed. Amilcare Pizzi, 1999

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Opera imponente sul ruolo del Mare Adriatico nella storia, di ottimo livello qualitativo tipografico-editoriale, frutto della collaborazione di esperti i cui lavori concernono la contestualizzazione storica della geografia, della cultura e dell’economia.

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Descrizione

Curatori Eugenio Turri Direzione Dario Cimorelli
Edizione Amilcare Pizzi per Rolo Banca 1473, Milano, 1999 Illustrazioni Fotografie a colori
N. Volumi 1 N. Pagine 399
Dimensioni 25,3 x 30,5 x 3,5 cm. Peso 2,68 kg.
Descrizione

L’

Adriatico è uno dei mari – i mari “stretti” come li definisce Fernand Braudel – in cui si articola il Mediterraneo. Allungato in senso sub-meridiano, chiuso fra terre, al punto che qualcuno lo ha assimilato a un mare interno, l’Adriatico è un mare che separa e unisce al tempo stesso. Unisce facilmente le sponde ma separa le terre che quelle sponde orlano. Tre, quattro mondi si toccano sulle stesse acque: quello peninsulare italiano, percorso nei secoli da vivide correnti culturali che hanno nutrito l’Europa, quello balcanico che smargina verso est nelle continentalità euro-asiatiche, quello mitteleuropeo, cuore dell’ Europa moderna, quello mediterraneo ionico-egeo che traspira attraverso la stretta apertura adriatica a sud.

Se poi questa stessa convergenza la si proietta nel tempo, si vede che ancor più numerosi sono stati i mondi storicamente rivolti verso l’Adriatico. Alcuni, come quello romano e quello bizantino, hanno unificato nel segno della loro cultura lo spazio marittimo, come in parte è riuscito anche a Venezia, tanto che sino a tutto il Seicento si parlava di questo mare come di golfo di Venezia. Ma quella di Venezia, pur secolare, è stata una unificazione che si è limitata alle sponde, non è riuscita a penetrare verso gli interni delle terre affacciate al mare.

Del Mediterraneo il mare Adriatico riproduce tutti i tratti essenziali: la limitatezza dello spazio marittimo, che rende amico il mare, ne fa un territorio domestico, breve, riecheggiante degli stessi rumori, ben conosciuto (dal Monte Conero nei giorni limpidi si vedono le montagne della Dalmazia e da Capo d’Otranto le giogaie albanesi), ma al tempo stesso chiuso da terre che si ergono subito in barriere montuose non facilmente valicabili, come quinte di palcoscenici diversi.

Ed ecco il mare come bacino chiuso, ecco la diversità ben difesa delle terre che vi si affacciano, quella diversità mediterranea che è pur sempre la proiezione delle diversità dell’Europa, il più piccolo ma il più movimentato, il più frammentato e turbolento dei continenti. Ma proprio queste che sembrano qualità negatire generate dalla natura si sono tradotte storicamente in forze positive: la diversità che nell’incontro vitalizza la storia e suscita un’inesausta tensione culturale, non necessariamente risolta in scontro, ma spesso manifestatasi come incontro generatore di nuovi spunti, come accadde ad Ulisse sbarcando nella terra dei Feaci. Si pensi solo all’orientalità di Venezia.

Di questo mare oggi così importante, in quanto costituisce uno degli spazi problematici dell’Europa, si dà inizio con questo ad una serie di tre volumi intesi a descriverne i tratti caratteristici, nella convinzione che unicamente la conoscenza, per quanto positivamente attinta nell’agire degli uomini solo goccia a goccia, possa offrire contributi alla soluzione dei problemi.

In questo primo volume si dà una descrizione dello spazio adriatico cosi come è stato modellato dalla natura e dalla storia, considerandone la formazione geologica, la delineazione fisica, la varietà dei suoi paesaggi vegetali e dei suoi paesaggi umani. Una sorta di carta d’identità, di ritratto fotografico, fatto insieme di prospettive naturali straordinarie e variegate e di costruzioni storiche e culturali originali. Basti solo ricordare come si passa dalla luminosa orizzontalità delle lagune alto-adriatiche, su cui “galleggia” una città magica come Venezia, alle scogliere biancheggianti del labirinto dalmata, alle sue cittadine con l’impronta prodigiosa della Serenissima, alle città bianche pugliesi simili ad alveari sugli scogli dominati da cattedrali stupende.

E poi il dinamismo dei porti adriatici che raccordano il Mediterraneo all’Europa industriale e più avanzata, le spiagge pullulanti nei mesi estivi di bagnanti provenienti dalle megalopoli allineate sui fuumi alpini, le quali scaricano al sole di questo mitico Sun Belt le tensioni lavorative e psicologiche di un’Europa inpegnata a non perdere le proprie posizioni.

Tutti aspetti di un mare che attende di essere valorizzato nei modi nuovi iunposti dall’evoluzione delle economie e delle relazioni politiche, la cui intensificazione dipenderà sempre più, nel prossimo futuro, dalla volontà di dialogo delle popolazioni delle due sponde oltre che dalla loro capacità di valorizzare pienamente un mare che è una splendida via d’acqua, preservandolo al tempo stesso dai pericoli di una prematura devastazione ecologica.

[Eugenio Turri]

Indice:

  • Storia e geografia dell’Adriatico
    • Un mare per milioni di uomini
    • L’Adriatico come via d’acqua
    • Le direttrici della storia
    • Popoli e civiltà che si incontrano
    • Venezia regina dell’Adriatico
    • Emanuela Casti (L’Adriatico rappresentato)
    • Fernand Braudel (L’Adriatico dello storico)
    • Le montagne sul mare
    • Le pianure settentrionali
    • Lo stretto di Otranto
    • L’universo slavo
    • Irene M. Frank e David M. Bownstone (La via verso l’Oriente)
    • Navigare sotto costa
    • Gli orli lagunari
    • Claudio Magris (Lagune)
    • Paesi sul mare
    • Uomini
    • Guerre e talassocrazie
    • Il quadro fisico-politico
    • Il paesaggio agrario
    • Dolcezze mediterranee
    • Le città come porti
    • Le nuove risorse del mare
  • La fisica del mare
    • Lamberto Laureti (L’ Adriatico: l’origine geologica)
    • Umberto Simeoni (L’evoluzione delle coste)
    • Andrea Bagnasco e Gianfranco Dallaporta (Le acque)
    • Ferdinando Boero (Gli habitat marini)
  • I paesaggi
    • Francesco Corbetta (La vegetazione dei litorali)
    • Michele Zanetti (L’Adriatico settentrionale)
    • Eugenio Turri (L’orlo e il merletto)
    • L’arco sommitale adriatico
    • La laguna: la valva di Venezia
    • Le terre deltizie padane
    • La riviera romagnola
    • Il litorale marchigiano-abruzzese
    • L’orlo pugliese
    • L’Istria
    • La sponda orientale:Dalmazia e Albania)
    • Bibliografia essenziale
Note bibliografiche

Edizione a copertina rigida in tela blu scuro titolata in bianco al dorso e al piatto, pubblicata da Amilcare Pizzi come strenna bancaria di Rolo Banca 1473 nel 1999, dotata di sovracoperta lucida fotografica, arricchita da un enorme repertorio fotografico a colori, stampata su carta lucida di buona qualità, rilegata a filo.

Stato di conservazione

Come Nuovo [il volume è stato consultato pochissimo e pertanto non mostra segni di usura, logorii, alonature o danni; legatura compatta e robusta; copertine rigide pressoché intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine ridottissimo e limitato ai margini].

Informazioni aggiuntive

Peso 2,68 kg
Dimensioni 25,3 × 30,5 × 3,5 cm
Edizione

Luogo di pubblicazione

Milano

Anno di pubblicazione

Caratteristiche particolari

Illustrazioni

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Soggetto

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Colore principale

Lingua

Condition n/a
Notes Il volume è stato consultato pochissimo e pertanto non mostra segni di usura, logorii, alonature o danni; legatura compatta e robusta; copertine rigide pressoché intatte; sovracoperta in ottimo stato, con minimi segni di vissuto ai bordi e leggerissime opacità da sfregamento ai piatti; coste poco impolverate; ingiallimento delle pagine ridottissimo e limitato ai margini.

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